In questa guida spieghiamo come diventare agronomo e vediamo cosa fa e quanto guadagna un agronomo.
Dato il grande successo del comparto agroalimentare, la figura dell’agronomo rappresenta una delle più interessanti in questo periodo, soprattutto per la necessità delle piccole e grandi aziende produttrici di rivolgersi ad una figura esperta in agronomia, dunque in tecniche applicate alle coltivazioni. Grazie all’intervento di questo professionista, chi si occupa di agroalimentare ha l’occasione di ottimizzare i propri processi produttivi, facendolo anche nel rispetto della natura e dunque sfruttando l’onda lunga del biologico che tanto piace ai consumatori italiani.
Nonostante l’attuale dottore in agronomia sia una figura specializzata nelle più moderne tecniche di coltivazione, che sa anche come gestire l’accesso ai finanziamenti statali, va specificato che questa professione è una delle più antiche in Italia, al punto che la sua comparsa viene collocata addirittura nel 1700. Si tratta di una figura esperta in agronomia che presta i suoi servizi in ambito non solo rurale, ma anche urbano, occupandosi dell’assistenza alle aziende o enti pubblici che si occupano della coltivazione e della vendita di prodotti alimentari. Ma il suo supporto non si limita certo alla consulenza relativa alle tecniche di coltivazione maggiormente adatte in questo o quel caso, il dottore agronomo, infatti, si occupa anche degli aspetti relativi ai finanziamenti e alla contabilità, e persino della gestione delle aziende agricole. Di fatto, ci troviamo davanti ad un esperto a tutto tondo che ha il compito di intervenire in merito a tutte le operazioni che l’essere umano effettua in relazione ai campi agricoli e zootecnici, effettuando controlli di qualità e assicurandosi che l’ambiente rimanga tutelato.
Indice
Cosa Fa l’Agronomo
I compiti dell’agronomo sono molto vari e dunque complessi da illustrare nella loro totalità. Per questo motivo, il modo migliore per spiegare di cosa si occupa questa figura è illustrarli seguendo un certo ordine, per non confondere. Per iniziare, si occupa della consulenza per le aziende attive nel settore dell’agroalimentare, dunque osserva direttamente le coltivazioni o gli allevamenti e propone delle soluzioni che siano ottimizzate per la produzione, e che siano anche eco sostenibili. Ma la consulenza avviene anche su un piano amministrativo e contabile, dunque l’agronomo spiega alle aziende agricole e ai privati come accedere ai finanziamenti erogati dallo Stato, come svolgere tutte le pratiche amministrative e come adeguarsi alle normative in merito alla coltivazione e all’allevamento di animali.
Fatto questo, il compito dell’agronomo diventa maggiormente pratico, egli infatti consiglia e sviluppa l’utilizzo di specifiche tecniche di coltivazione, che possono essere applicate all’agricoltura, alla floricoltura, all’orticoltura e via discorrendo. Questo significa che l’intervento diretto dell’agronomo appare indispensabile per comprendere come realizzare una coltivazione che sia ottimizzata e che possa rendere di più e al tempo stesso farlo senza mettere in pericolo la natura o l’ambiente circostante.
Ma i compiti dell’agronomo non si esauriscono in questo modo, questa figura professionale, infatti, si occupa anche della programmazione e dell’intervento per la tutela delle coltivazioni e delle piante dai parassiti, dai batteri e dagli agenti patogeni che potrebbero danneggiarle o distruggerle, come sempre, svolge questa operazione nel pieno rispetto dell’ambiente, dunque adottando soluzioni sostenibili.
Va poi specificato che l’agronomo ha anche un aspetto da vero commerciante, è lui che si occupa, infatti, della promozione di macchinari o di mangimi presso le aziende agroalimentari o i coltivatori. Inoltre, questo professionista si occupa anche del controllo delle coltivazioni o degli allevamenti in corso d’opera, assicurandosi che siano rispettate le leggi e dunque effettuando un continuo controllo qualità. Durante queste fasi l’agronomo si occupa anche di fornire un certificato che testimonia la bontà delle coltivazioni o degli allevamenti, e può anche intervenire da un punto di vista prettamente tecnico, effettuando delle modifiche al sistema di irrigazione, agli impianti e ad altri aspetti che potrebbero richiedere un intervento di ottimizzazione o di correzione.
Infine, a dispetto di quanto molti possano credere, il dottore agronomo non si occupa solo delle coltivazioni e degli allevamenti rurali, ma interviene anche in ambito urbano e dunque cittadino, proponendo delle soluzioni di design per quanto concerne i giardini e le coltivazioni delle abitazioni, in questo caso i passi sono molto simili a quelli descritti in precedenza, dunque anche il controllo relativo all’eco sostenibilità continua ad avere un peso preponderante nel suo lavoro.
Nonostante questo ampio spaccato sui compiti dell’agronomo, potremmo continuare ancora, il professionista in agronomia, per esempio, si occupa anche delle analisi chimiche e biologiche del suolo e delle analisi organolettiche relative al prodotto finale, prima che giunga presso i punti vendita. Si occupa persino della stima dei fattori di rischio generati dalla costruzione di coltivazioni in zone ad alto rischio sismico. Come si può notare, è davvero difficile fare a meno dell’agronomo, quando si tratta di gestire ogni singolo aspetto di una coltivazione o allevamento.
Come Diventare Agronomo
Il percorso dell’agronomo parte spesso in giovane età, questa professione, infatti, richiede una grande passione nei confronti della natura, prima ancora di tutte quelle competenze che vengono poi accumulate durante gli anni scolastici o universitari. Questo significa che l’agronomo generalmente parte da un indirizzo scolastico relativo ad un diploma conseguito presso un istituto professionale specializzato in zootecnica e agraria. Una volta conseguito il diploma, il percorso didattico prosegue all’università, le facoltà più indicate sono ovviamente quelle incentrate sulla chimica, sull’agraria e sulla zootecnica. Tra le materie che dovrebbero rappresentare il centro della formazione del futuro dottore in agraria, troviamo la biochimica, la botanica, il diritto agrario e anche l’economia agroalimentare.
La laurea, comunque, permette di ottenere il titolo di dottore agronomo ma non basta per potere operare legittimamente. Questo è dovuto al fatto che, esistendo un ordine specifico per questa professione, è necessaria l’iscrizione all’Albo Professionale dei Dottori Agronomi e Forestali. L’albo prevede la presenza di due sezioni, A e B, la prima offre l’accesso alla professione di agronomo e forestale, mentre la seconda solo ad un livello considerato Junior. Per avere accesso all’albo professionale, è indispensabile superare con merito l’esame di Stato apposito, al quale è possibile accedere solo al completamento di un corso di studi universitario appartenente alla classe DPR 328-2001.
La laurea considerata idonea per richiedere l’accesso all’esame include Tecnologie alimentari, Scienze e tecnologie agrarie ed Enologia e viticoltura.
Quanto Guadagna un Agronomo
L’agronomo è un lavoro che garantisce enormi soddisfazioni per quanto concerne la passione della natura e dell’agricoltura, ma che non garantisce remunerazioni di livello, o quanto meno non paragonabili ad un lavoro che richiede un impegno così massiccio e un livello tale di competenze. Le statistiche, da questo punto di vista, sono molto chiare, lo stipendio mensile medio di un agronomo va dai 700 euro a 1000 euro, soprattutto quando si lavora nel settore del pubblico. Per quanto concerne le remunerazioni nel settore del privato, dunque con contratti con aziende, si va dai 1500 euro fino ai 3000 euro mensili. Ovviamente, se l’azienda è importante o se l’ente è di livello internazionale, le remunerazioni mensili possono anche arrivare fino a 8000 euro.