In questa guida spieghiamo come diventare data analyst e vediamo cosa fa e quanto guadagna un data analyst.
Visto che oggi i dati rappresentano una risorsa indispensabile per qualsiasi azienda, ecco che questa nuova professione può contare su un mercato ricco di richieste di assunzione. Del resto il digitale ha cambiato le carte in tavola, arricchendo la nostra società di nuove opportunità non solo quotidiane, ma anche professionali. L’analista di big data rappresenta un esempio lampante di quanto detto finora, anche alla luce del fatto che il suo ruolo risulta cruciale in fase strategica. Di conseguenza, è il caso di scoprire di cosa si occupa questo specialista.
Il data analyst è un vero e proprio traduttore prestato al digitale, solo che non si occupa di parole ma di numeri. In sintesi, gli analisti prendono tutti i dati e li traducono in elementi concreti, traendo da essi tutte le informazioni necessarie per modellare una strategia precisa. Prima di arrivare al dunque, in ogni caso, emerge la necessità di capire con esattezza cosa sono i big data e quale risulta essere il loro scopo, oltre che la loro importanza. Come si evince dal termine, si tratta di enormi moli di dati il cui flusso giunge nelle mani, e nei server, di un’azienda. I dati possono contenere svariate informazioni riguardanti i clienti e si rivelano preziosissimi per definire le strategie di vendita e di marketing di un’impresa.
Questi dati includono, per esempio, le abitudini di acquisto di un certo target o lo storico di un certo cliente. Permettono acquisire nuovi clienti e di fidelizzare quelli già ottenuti in passato, proprio perché forniscono una vera e propria mappa di un certo pubblico di riferimento. Se sei un abitudinario di Internet, di sicuro anche tu avrai contribuito alla creazione di questi immensi database di dati. Il tutto perché questi vengono catturati anche quando navighi in rete e quando effettui delle ricerche. In realtà anche l’uso dei social network produce enormi quantità di big data, così come qualsiasi altro servizio utilizzato su Internet.
Lo scopo dei big data è consentire alle imprese che li raccolgono un’operazione nota anche come profilazione. In altre parole, questi dati vengono catturati e interpretati, e in seguito utilizzati per tracciare l’identikit di un target potenziale al quale rivolgersi. In sintesi, grazie ai big data è possibile anticipare le esigenze del pubblico e dunque proporre dei servizi o dei prodotti mirati, e tagliati su misura per una determinata nicchia. Senza i big data, le aziende sarebbero altrimenti costrette a procedere andando per tentativi e spendendo cifre molto elevate. Era una premessa necessaria, perché senza il data analyst non è possibile dare senso a questi numeri e usarli per gli scopi visti.
Indice
Cosa Fa il Data Analyst
Gli analisti di big data prendono questi elementi in forma ancora grezza e li affinano, studiandoli e convertendoli in dati comprensibili per l’azienda. Ogni impresa ne ha bisogno, per via del fatto che un esperto in questo campo consente di risparmiare molti soldi e di migliorare non poco i tassi di conversione. Risulta essere chiaro che questi fattori delineano alcune capacità che devono obbligatoriamente appartenere ad un esperto di questo tipo. In primo luogo, il data analyst deve avere una grandissima confidenza con i numeri e di riflesso con la matematica.
Risulta essere ovvio che deve anche possedere delle grandi doti comunicative, proprio come accade per chi traduce un testo. Se da un lato è necessario comprenderlo, dall’altro bisogna anche renderlo comprensibile per chi dovrà utilizzarlo per i propri scopi strategici. Dunque un data analyst permette alle imprese di ricevere dei dati affinati, tali da poter essere usati per prendere qualsiasi decisione di business. Questo è un discorso che può essere applicato a qualsiasi campo logistico, non solo il settore vendite, ma anche le spedizioni, i trasporti e tanto altro ancora. Tra le altre cose, un analista di big data dovrebbe avere una precisa specializzazione in un settore, ad esempio finanziario o di marketing. Questo per via del fatto che, oltre ai semplici numeri, il data analyst deve trovarsi a proprio agio con l’ambito nel quale lavora.
Ricapitolando, ecco le competenze principali di un professionista di questo tipo
Abilità analitiche, l’analista di dati deve essere in grado di trattare argomenti quali la matematica e i numeri. In base alla loro analisi, deve sapere giungere ad una conclusione o interpretazione.
Abilità comunicative, gli analisti devono anche presentare questi risultati al proprio direttivo, dunque devono sapere come renderli comprensibili a chi non è a proprio agio con la matematica.
Attenzione ai dettagli, i dati vanno interpretati correttamente e contestualizzati, perché un insieme di numeri potrebbe portare a conclusioni anche errate.
Come Diventare Data Analyst
Una laurea in informatica, in statistica o in matematica appare una base fondamentale per poter aspirare a questa professione. Una volta conseguito questo titolo di studio, serve poi arricchire le proprie competenze iscrivendosi ad un master specialistico.
Risulta anche essere utile padroneggiare i software di grafica, per poter poi creare delle infografiche utili per tradurre i dati in concetti. Senza questi strumenti, un analista di dati non potrebbe mai spiegarli correttamente ai manager di un’azienda. Infine, va specificato che il data analyst è tenuto ad aggiornarsi in modo continuo, proprio come farebbe un informatico o un esperto di marketing.
Quanto Guadagna un Data Analyst
Questo è un mestiere molto recente, ma al momento tra i più richiesti sul mercato, e dunque anche uno dei più ricchi. Naturalmente esistono delle differenze, legate al paese dove si decide di lavorare. Un analista di dati, in paesi molto avanzati come gli Stati Uniti d’America, può arrivare a guadagnare fino a centomila dollari all’anno. In Italia quasi mai si arriva a questo livello, visto che la remunerazione annua media è generalmente più bassa. In ogni caso, si parla comunque di stipendi notevoli, dato che si parte da circa trentamila euro per un analista junior, fino ad arrivare a cinquantamila euro per chi ha già esperienza.
Risulta essere possibile entrare nel dettaglio, analizzando i dati di settore, visto che le medie parlano di uno stipendio di circa trentacinquemila euro annui. Per quanto concerne le remunerazioni più alte, invece, i picchi del mercato italiano superano di poco i sessantamila euro all’anno. Gli stipendi più alti vengono erogati in settori quali l’ICT, insieme agli istituti bancari. Da sottolineare, poi, l’ampio mercato del commercio e di chi sfrutta gli ecommerce per ampliare le vendite. In conclusione, quello del data analyst è un lavoro impegnativo ma di sicuro interesse, anche per una questione economica.