In questa guida spieghiamo come diventare egittologo e vediamo cosa fa e quanto guadagna un egittologo.
Parliamo, dunque, di una delle professioni più affascinanti, nel mondo della cultura e dell’archeologia. Questo perché l’egittologo è un archeologo a tutti gli effetti, solo specializzato in una particolare branca di questa disciplina. L’egittologia, appunto. Non è assolutamente comune trovare sottodiscipline simili all’egittologia. Sono pochissimi i popoli considerati importanti tanto quanto l’Antico Egitto. Allo stesso modo, sono quasi inesistenti le culture che possono vantare tanti reperti. In fondo l’Antico Egitto è un qualcosa entrato nell’immaginario collettivo.
Risulta essere importante iniziare specificando chi non è l’egittologo. Oggi questa professione non vede più bande di predoni pronti ad attaccare gli studiosi a caccia di sapere in Egitto. Un tempo, invece, l’egittologo era un vero e proprio avventuriero. Agli inizi del 900, l’egittologia veniva davvero considerata come un’avventura dall’esito incerto. Di contro, quella dell’egittologo non è nemmeno una professione semplice. Il rischio che qualcosa possa andare storto c’è sempre.
Da quanto detto finora puoi già capire una cosa, il mestiere dell’egittologo è un lavoro fatto di ricerche sul campo e di incertezze. Non ce la sentiamo di definirlo rischioso, però non è di certo uno dei mestieri più sicuri al mondo. Costui indaga sulle origini e sulla cultura di una delle popolazioni più affascinanti di sempre. Un popolo che ha lasciato tantissime testimonianze, ma anche tantissimi misteri. Considerata come una civiltà dall’impatto storico decisivo, l’Egitto ancora oggi nasconde molte delle sue sfaccettature. Compito dell’egittologo è riportarle alla luce, nel senso pratico del termine ma anche da un punto di vista storico.
Indice
Cosa Fa l’Egittologo
L’egittologo non è soltanto uno studioso da scrivania. Si tratta di un archeologo, dunque apprezza lavorare sul campo e spesso questo succede per diverse ore di fila. Oggi questa figura conduce le proprie indagini contando su attrezzature e tecniche molto avanzate. Sono lontani i tempi in cui, armati di pennello, i professionisti cercavano di riportare alla luce manufatti vari ed eventuali. Il pennello serve ancora, ma gli scavi non rappresentano più l’unico impegno dell’egittologo. Agli inizi, questo esperto girava per l’Egitto dedicandosi esclusivamente agli scavi. Scavava tutto l’anno e, tra una pausa e l’altra, studiava ciò che trovava in accampamenti di fortuna.
Oggi l’egittologo si dedica agli scavi per due o tre mesi all’anno. In sintesi, non parte più alla cieca ma solo quando segue una pista precisa. Gli altri mesi servono appunto per individuare tracce e per stabilire un programma non dettato dal caso. Quando un egittologo parte per uno scavo, oggi, significa che sa già di potere trovare qualcosa. Basta un piccolo ritrovato, o il frammento di un manufatto, per permettere all’egittologo di inserire un nuovo tassello nelle proprie teorie. Naturalmente non lavora mai da solo, ma insieme ad un team di scienziati pronti a riempire ogni lacuna, come per esempio l’antropologo.
Vediamo cosa fa, nel concreto, l’egittologo. Quando si reca presso uno scavo, installa il proprio accampamento insieme agli altri membri del gruppo di ricerca. Si sveglia all’alba, e scava fino alle 14 circa. Risulta essere costretto a rispettare questi orari per via del caldo africano, che rende impossibile lavorare dopo questo orario. Ovviamente, superate le 14 non rimane senza fare niente. Il resto della giornata serve per catalogare i reperti, per pianificare le prossime zone di scavo, e per fare il punto della situazione. Va anche specificato che l’egittologo è sottoposto ad una serie di obblighi amministrativi e burocratici molto pesanti. Oggi nessuno scavo in Egitto può essere condotto senza avere le debite licenze o autorizzazioni. Lo Stato Egiziano è molto rigido, e pretende la presenza di un sovrintendente. Costui ha il compito di controllare cosa fanno i ricercatori, e di assicurarsi che ogni reperto venga ufficialmente schedato. I reperti, poi, vanno conservati al sicuro.
Prima di proseguire, molti potrebbero pensare che ormai la maggior parte dei reperti è stata riportata alla luce e che , dunque, il mestiere dell’egittologo non sia più affascinante come un tempo. Non è corretto. Per iniziare, oggi gli egittologi possono contare su metodi e attrezzature scientifiche prima inesistenti. Inoltre, gli egittologi del passato hanno evitato di approfondire alcune zone, come la Valle del Nilo. Al momento i siti della Valle ospitano alcune delle sorprese più interessanti dell’Antico Egitto. Di conseguenza, nonostante sia un mestiere diverso rispetto a molti decenni fa, l’egittologo conserva immutato il fascino della ricerca.
Come Diventare un Egittologo
Il mestiere di egittologo, almeno in Italia, è da poco entrato a fare parte dell’Università pubblica. Prima ci si preparava a questa professione frequentando istituti privati. Oggi la situazione è diversa. Chi desidera fare l’egittologo, però, è importante che cominci a prepararsi da giovane. Si consiglia la frequentazione del liceo artistico o scientifico, ideali per una prima formazione. Poi ci si deve iscrivere alla facoltà di Lettere, e scegliere in seguito l’indirizzo di Archeologia. Anche le facoltà di Storia e Storia dell’Arte sono molto consigliate. Il percorso per diventare egittologi, comunque, è lungo e complesso.
Alla laurea triennale dovrà necessariamente seguire la laurea specialistica. Poi il dottorato, che viene considerato indispensabile per svolgere questo mestiere. Spesso all’egittologo serve anche un’esperienza di studio all’estero. Alcuni decidono direttamente di frequentare le università straniere specializzate in egittologia. Basti pensare all’Università del Cairo. Altra università specializzata in egittologia, e famosa in tutto il mondo, è la Scuola del Louvre.
Quanto Guadagna un Egittologo
Una persona che sceglie la strada dell’egittologia non lo fa per i soldi. Questo perché purtroppo si tratta di una delle professioni più sottopagate al mondo. In realtà questo è un discorso che vale per molte delle branche dell’archeologia. Specialmente se si decide di restare in Italia. Spesso chi opera per cooperative o per studi di ricerca impiega tutto il giorno a lavorare, per una paga intorno a 30 o 40 euro quotidiani. Inoltre vanno anche sottolineati i ritardi nei pagamenti, che spesso si protraggono per mesi. Un egittologo con esperienza può arrivare a guadagnare, qui da noi, una cifra intorno a 1.400 euro mensili. Ciò che va messo in conto è il sacrificio quotidiano di questi studiosi.
Ecco spiegato perché chi abbraccia questa professione non lo fa per denaro, ma per passione nei confronti della storia e dell’Antico Egitto. Non è un lavoro che offre alcuna certezza economica o finanziaria. Al contrario, è un lavoro che richiede abnegazione e sacrifici importanti.