In questa guida spieghiamo come diventare enologo e vediamo cosa fa e quanto guadagna un enologo.
Se hai la passione per il vino, e se vorresti lavorare in uno dei settori più brillanti del made in Italy, allora potrai aspirare a questa professione e a tutti i grandi vantaggi che comporta. Lavorare con il vino è una delle cose più belle al mondo, perché l’enologo vive l’intero processo che parte dalla raccolta dell’uva fino ad arrivare all’imbottigliamento del prodotto finale. In sintesi, l’enologo segue e assiste il vino in ogni sua fase, assicurandosi che tutto venga svolto correttamente. Naturalmente questo professionista possiede anche responsabilità piuttosto elevate, cosa che lo rende un mestiere non per tutti. Ecco perché oggi andremo ad approfondire tutte le nozioni importanti su questo lavoratore e sull’enologia.
Un enologo è uno specialista nella scienza della vinificazione, nota anche come enologia. Di conseguenza, per scoprire questo professionista, il primo passo è andare a studiare questa materia e capire esattamente di cosa si tratta. Nella fattispecie, l’enologia è la scienza che analizza ogni fase che porta l’uva verso la sua trasformazione in vino. Si parte ovviamente dal raccolto, vendemmia, fino ad arrivare alla realizzazione del mosto, e alla sua seguente fermentazione con il lievito. Lo scopo è quello di innescare il meccanismo di conversione che permette al fruttosio di diventare alcool. Si tratta di un processo molto delicato, e l’enologo ha il compito di gestirlo con puntiglio, cosa che richiede anche il rispetto di una serie di norme igieniche oltre alla cura dei processi di produzione. L’enologia è una scienza che si impara sui libri, ma che richiede molti anni per essere padroneggiata in modo esperto. Chiaramente un enologo si costruisce la propria carriera con il sudore della fronte e con l’esperienza sul campo, che va conquistata per potere ambire ad uno stipendio alto.
Indice
Cosa Fa l’Enologo
Non è facile riassumere in poche parole di cosa si occupa l’enologo perché, come detto, spetta a lui controllare e gestire ogni singola fase del processo di vinificazione dell’uva. In primo luogo ti abbiamo accennato al fatto che questo professionista partecipa alla raccolta e dunque alla vendemmia. In realtà è vero solo in parte, perché generalmente ciò accade quando lavora in una piccola azienda, e non quando fa parte di una grande cantina. Di contro, c’è chi considera la partecipazione a questa fase una delle soddisfazioni maggiori di questo lavoro, dunque sceglie di svolgerla ugualmente.
A quel punto inizia a seguire ogni fase che appartiene al processo di trasformazione dell’uva in vino, di conseguenza deve avere delle competenze molto ferrate in discipline come la chimica e la biologia. Questo perché deve essere capace di comprendere tutti i principi scientifici che sottostanno alla produzione del vino, anche per potere sviluppare vini pregiati e migliorare il processo di vinificazione. Risulta essere chiaro che l’enologo è anche un esperto di vini e un profondo conoscitore di questo mercato, dunque sa analizzare la domanda del pubblico di riferimento e anticipare le tendenze. Deve essere anche un individuo bravo dal punto di vista comunicativo, perché un buon vino viene sempre prodotto lavorando in team e creando una comunione di intenti con il responsabile del vigneto. L’enologo trova un suo ruolo anche per quanto riguarda il marketing, perché deve essere lui ad autorizzare una certa scelta in termini di packaging ed etichetta della bottiglia.
Non mancano le competenze tecniche, che vanno a sommarsi a quelle scientifiche e di promozione. In questo caso si parla del suo ruolo cruciale per il controllo e la verifica del funzionamento dei macchinari impiegati per la vinificazione. Risulta essere sua responsabilità curare aspetti come la manutenzione di queesti, perché in caso contrario il processo potrebbe incontrare delle difficoltà e rovinare in modo irrimediabile il prodotto finale. Poi, come ti abbiamo anticipato poco sopra, gli enologi devono anche assicurarsi il rispetto delle norme igieniche, specialmente per quanto concerne la conservazione del prodotto. Risulta essere naturale l’enologo debba anche avere una conoscenza delle leggi sull’importazione e sulla esportazione dei vini a livello internazionale, che sia completa e approfondita. Chiudono il cerchio le competenze in termini di distribuzione del vino, e un aggiornamento costante su tutte le nuove norme, tendenze e via discorrendo.
Come Diventare Enologo
Il percorso per diventare enologo sulla carta non è complesso, nel senso che chi vuole abbracciare questa professione ha un tracciato molto preciso da seguire. Dopo il diploma di scuola secondaria, infatti, arriva il momento di iscriversi all’università in un corso legato a questo ambito, come quello di Enologia e Viticoltura, facoltà di agraria. In realtà è un passo meno semplice di quanto si possa pensare, questo perché serve studiare molto i programmi dei vari corsi proposti dalle università italiane e scegliere quello che più si adatta alle proprie esigenze. Non di rado, infatti, l’aspirante enologo finisce per spostarsi in un’altra regione e per studiare come fuori sede.
Una volta conseguita la laurea triennale, è possibile proseguire iscrivendosi presso una laurea specialistica come quella in Enologia, Viticoltura e Mercati vitivinicoli. Come soluzione alternativa, l’aspirante professionista può scegliere di seguire i vari corsi di aggiornamento erogati dalle associazioni che operano in questo settore. In realtà i corsi di aggiornamento servono a prescindere perché, come detto, un bravo enologo si mantiene sempre informato su tutte le novità del momento. Tra laurea e corsi, l’enologo apprenderà tutti i rudimenti e le competenze di carattere tecnico e scientifico necessari per poter lavorare poi sul campo.
A questo punto è bene sottolineare che il 50% della formazione di un enologo proviene dall’esperienza pratica, di riflesso la gavetta presso le aziende molto piccole è un momento davvero prezioso. Poi è chiaro che le prospettive di carriera si fanno interessanti a seconda del livello raggiunto in ambito accademico, chi vanta un master, infatti, ha più possibilità di risultare interessante agli occhi di una grossa azienda vitivinicola o cantina.
Quanto Guadagna un Enologo
Non è semplice stabilire dei parametri relativi alla remunerazione di un enologo che siano validi a priori, perché conta molto il livello di preparazione, l’esperienza e ovviamente la caratura dell’azienda. In ogni caso, in Italia lo stipendio di questo professionista oscilla in media intorno a 16.000 euro annui, con una retribuzione mensile che si attesta su 1.400 euro. Di contro, lo stipendio di un professionista affermato e con una comprovata esperienza può anche superare i 60.000 euro annui e i 5.000 euro mensili. Considera che in Italia si parla di uno dei settori più importanti per l’export, visto che le etichette tricolori vengono apprezzate moltissimo all’estero. La Penisola vanta dunque un ruolo da leader in termini di paese produttore, quindi si punta parecchio alla qualità, e la qualità viene sempre remunerata di conseguenza.