In questa guida spieghiamo come diventare falegname e vediamo cosa fa e quanto guadagna un falegname.
Tra i mestieri artigianali, quello del falegname è indubbiamente uno dei più antichi e ancora oggi molto apprezzati. Dopo un periodo di calo, dovuto alla crisi economica e all’evoluzione dei mercati, oggi il mestiere di falegname sta tornando velocemente in auge, complice anche un rinnovato modo di intendere questa professione, che conserva le sue tradizioni ma al tempo stesso ha capito come unirle alla professionalità richiesta oggi. Nonostante le nuove tecnologie e la digitalizzazione, dunque, il falegname resiste e anzi trova nuove occasioni. Vediamo dunque chi è il falegname, cosa fa, come diventarlo e quanto guadagna.
Il falegname è il professionista che lavora il legno, e che sa come plasmarlo secondo il suo volere. Di fatto, questo materiale non ha segreti per lui, il falegname sa come lavorarlo, come riparare qualsiasi cosa in legno, e ovviamente come creare e come modellare nuovi mobili o componenti di arredo. Si tratta di una figura professionale che oggi deve vantare diverse frecce al suo arco, non deve avere solo una consolidata esperienza sul campo ed una manualità fuori dal comune, ma anche diverse competenze in progettistica, matematica e disegno, una spruzzata di creatività e ovviamente una specializzazione precisa. Essendo la falegnameria, o carpenteria, una disciplina molto vasta, oggi è spesso richiesto l’intervento di un falegname specialista in una delle tante o lavorazioni richieste in questo settore. In pratica, è molto difficile che oggi esistano dei tuttofare.
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Cosa Fa il Falegname
Il falegname ripara, modella e crea. I compiti che fanno parte di questa professione sono molteplici, il suo intervento potrebbe per esempio essere richiesto da un cliente che necessita della riparazione di un infisso, di una porta, di una parte del tetto, quella in legno ovviamente, o di un mobile più o meno complesso. Inoltre, al falegname viene anche richiesta la creazione di modelli in legno su misura che possono avere diverse funzioni, possono servire come pezzi di ricambio per un mobile, come trave per i tetti, o come specifiche creazioni per progetti e disegni tecnici.
Tra le sue principali responsabilità troviamo la costruzione e riparazione dei mobili. Il falegname prende in consegna un progetto tecnico e studia come realizzarlo nel concreto, consultandosi con il cliente e procedendo alla realizzazione di un mobile o di una componente in legno in base alle sue specifiche direttive. In certi casi, è lui stesso a creare il disegno di suo pugno. Il falegname si occupa di ogni aspetto del progetto, intaglia e realizza i singoli pezzi, li assembla, si occupa degli incastri e dell’incollatura, e alla fine sbozza il tutto rifinendo il mobile.
In realtà il falegname ha tanti altri compiti, che possono variare in base alla specializzazione. Come ti abbiamo già anticipato poco sopra, oggi il mercato richiede l’intervento di falegnami specializzati, ognuno con le sue qualità e competenze.
Ogni falegname ha il suo legno ed i suoi compiti. Oggi esistono diverse specializzazioni per i falegnami, retaggio delle tradizioni ma anche frutto delle esigenze del nuovo mercato. Ci sono i falegnami ebanisti che si occupano soprattutto della lavorazione del legname prezioso, come l’ebano e che vengono richiesti in modo particolare nel campo dell’arredamento e dell’interior design, dunque in ambito creativo. Allo stesso ambito appartiene l’intarsiatore, che invece si occupa della decorazione delle componenti in legno. Poi possiamo trovare il restauratore, che invece si occupa della lavorazione di mobili antichi, riportandoli a brillare e cancellando le tracce del tempo. Infine, il falegname di tutti i giorni, che apprezza sporcarsi le mani e che interviene per qualsiasi intervento di riparazione, maniglie e parquet inclusi. Da un lato troviamo dunque una sfaccettatura artistica, dall’altro una abilità soprattutto pratica.
Come Diventare Falegname
Eccoci arrivati all’aspetto che, nel corso degli anni, ha subito le maggiori rivoluzioni. Un tempo per diventare falegnami si iniziava come apprendisti di bottega, si lavorava per anni sotto l’ala protettiva di un mastro falegname e poi si intraprendeva la propria strada. Oggi non funziona più così, il falegname, nonostante possa ancora seguire questa strada, spesso si forma e consegue un titolo di studio specifico, ovvero le scuole per falegnami come l’Istituto tecnico professionale per l’artigianato e per l’industria, della durata di 5 anni. Al termine del quinquennio il falegname potrà vantare una qualifica professionale, oltre alla conoscenza di alcune materie fondamentali per diverse sfaccettature della sua professione, ovvero il disegno artistico, il disegno tecnico, le tecniche di impiantistica e di produzione industriale, le tecniche di design e le norme relative all’ecosostenibilità.
Un falegname professionista e qualificato possiede un grande numero di competenze, già detto della conoscenza in ambito matematico e progettuale, un falegname di ultima generazione deve anche saper utilizzare il computer, e nello specifico software come per esempio CAD e anche programmi di grafica, nel caso si occupi di decorazioni. Inoltre, l’informatica diventa anche necessaria nel caso dell’utilizzo dei grandi macchinari per la lavorazione del legno, che oggi vengono appunto gestiti tramite computer. Da aggiungere anche che il falegname è un comunicatore, perché deve continuamente interfacciarsi con i clienti, con i fornitori o con le aziende, capire le loro necessità e cogliere anche eventuali modifiche in corso d’opera, di fatto, deve sapere come gestire clienti che alle volte muovono delle richieste impossibili, senza però perderli. Infine, il falegname è anche un esperto di ecosostenibilità.
Quanto Guadagna un Falegname
Con la riscoperta del legno, e con la necessità di risparmiare, il falegname è oggi una figura richiestissima non solo dai clienti privati ma anche dalle aziende. Va infatti considerata anche la tendenza dell’edilizia sostenibile, che ha fatto diventare il legno il materiale di costruzione più in voga, e dunque il falegname specializzato una figura molto richiesta. Questo, ovviamente, spinge in alto la retribuzione anche per via di una scarsa concorrenza sul mercato odierno, chi ha saputo intuire la tendenza, oggi lavora tranquillamente sia come libero professionista, con una propria bottega d’artigianato e di lavorazione del legno, sia come dipendente aziendale.
Vediamo quanto guadagna un falegname. Nel caso del libero professionista è molto difficile dare una risposta, dato che tutto dipende dalla mole di lavoro e dalla fama e dall’esperienza del falegname. Solitamente, un falegname lavora a ore e prende circa 20 euro, secondo le misurazioni statistiche, questo dato porta ad un guadagno medio annuo di circa 36.000 euro. Per i falegnami apprendisti, la remunerazione media scende a circa 25.000 euro, a fronte di una paga oraria di circa 15 euro, mentre nel caso degli specialisti con grande esperienza, soprattutto nel design di interni, lo stipendio annuo può superare i 50.000 euro.
Volendo approfondire il discorso relativo alla remunerazione dei falegnami dipendenti in un’azienda, lo stipendio mensile si aggira dai 1.500 euro ai 1.700 euro, mentre nel caso dei falegnami apprendisti presso le botteghe, inizialmente lo stipendio percepito è di circa 700 euro. Infine, da sottolineare che un falegname italiano può trovare enormi sbocchi professionali all’estero, per fare un esempio, un falegname professionista in Germania percepisce una media di 2.400 euro mensili.