In questa guida spieghiamo come diventare ingegnere elettronico e vediamo cosa fa e quanto guadagna un ingegnere elettronico.
L’ingegnere elettronico è una figura che, nonostante esista da tante decadi, ha conosciuto un’autentica rivoluzione negli ultimi 40 anni circa. Merito ovviamente dell’invenzione dei calcolatori e dell’incredibile progresso scientifico e tecnologico che ha connotato la nostra era. Grazie alla comparsa di oggetti e dispositivi sempre più hi tech, l’ingegnere elettronico ha avuto la fortuna di trovarsi al centro di un universo che lo riguarda direttamente. Non è un caso che, tra gli ingegneri, è proprio quello che si occupa di elettronica a non conoscere mai crisi, insieme ovviamente all’ingegnere informatico.
Molti giovani preferiscono iscriversi a informatica o in altre facoltà che sembrano comunicare modernità e opportunità di tecnologie futuristiche. Ecco che l’ingegnere elettronico viene visto come un professionista antico, nonostante non sia vecchio, non è nemmeno tanto giovane agli occhi degli ingegneri di domani. Se un tempo l’elettronica era capace di esercitare un fascino eccezionale sugli allora giovanissimi studenti, oggi invece spesso viene vista con sospetto, ecco spiegato perché al momento le aziende stanno faticando enormemente nel trovare dei giovani ingegneri elettronici da assumere. Questo discorso è anche legato al fatto che non è semplice spiegare chi è e cosa fa l’ingegnere elettronico, i campi di applicazione della sua figura sono multi disciplinari e riguardano a tutto tondo il mondo della scienza.
Un ingegnere elettronico si occupa tendenzialmente di trasferimento e gestione di informazioni ed energia, applicate ovviamente ai dispositivi elettronici. Ecco che per dispositivi elettronici si intendono tutti gli hardware nel vero senso del termine, dagli smartphone ai computer, passando per i sistemi di telecomunicazione e persino le automobili. L’ingegnere elettronico è colui che progetta, sviluppa, testa e si occupa della manutenzione di questi oggetti tecnologici. Ma il discorso, in realtà, è decisamente più complesso, questo perché l’ingegnere elettronico studia l’elettricità intesa come segnale che può scaturire una forza meccanica, ma anche come veicolo di comunicazione e informazione. Quindi il loro scopo ultimo è prendere l’energia e tramutarla in qualcosa di utile e soprattutto in qualcosa di innovativo.
Indice
Cosa Fa l’Ingegnere Elettronico
L’ingegneria elettronica è una disciplina che possiede tante sfaccettature, e che investe diversi campi. In pratica, questa categoria comprende professionisti in grado di muoversi all’interno di diversi settori scientifici, si va dalla fisica all’elettromagnetismo, passando per la progettazione, la matematica e l’elettrotecnica. Inoltre, un ingegnere elettronico è anche un grande esperto di teoria dei sistemi analogici e digitali, di teoria dei segnali e di tecnologie di propagazione. Diciamo che sostanzialmente, come avviene in tutte le branche dell’ingegneria, l’ingegnere elettronico ha un duplice compito, prima teorico e poi pratico. Per iniziare, deve pensare a nuovi sistemi che potrebbero migliorare qualcosa di già esistente, oppure teorizzare un nuovo applicativo. Poi deve ovviamente progettarlo, realizzarlo, eseguire dei test e occuparsi della manutenzione di ciò che ha realizzato. Sostanzialmente egli si occupa di due campi di sfruttamento del segnale elettrico, come veicolo di informazioni atto al loro trasferimento o immagazzinamento, e come veicolo di forza in grado di generare una risposta meccanica. Non a caso, può lavorare sia nella realizzazione di nuovi sistemi hardware calcolatori che in campi di ultima generazione come la robotica.
Ma il lavoro dell’ingegnere elettronico non sempre è così chiaro. Spesso, infatti, lui si occupa della progettazione di singole parti di un progetto, e non nella sua interezza, come schede di rete, chip di nuova concezione e qualsiasi altra possibile tipologia di apparato elettronico. Di fatto, cerca sempre di partire da un qualcosa di già esistente e di migliorarlo o ottimizzarlo con le sue teorie e successivamente la loro applicazione pratica. Poi, i compiti di un ingegnere non finiscono certamente qui, non di rado costui si occupa anche dell’analisi delle richieste dei clienti dell’azienda, oppure prende in carico il controllo e la gestione di un prodotto realizzato per un certo cliente specifico. Inoltre, non lavora quasi mai da solo, perché la sua esperienza rappresenta sempre un valore aggiunto se collocata all’interno di un team composto da informatici, da tecnici e da altri professionisti dipendenti di un’impresa.
Come Diventare Ingegnere Elettronico
Un futuro ingegnere elettronico non si dedica a questa disciplina dall’oggi al domani, spesso, infatti, coltiva la passione per l’ingegneria già da ragazzino. Non a caso, il modo migliore per cominciare è iscriversi presso un istituto tecnico, possibilmente in indirizzi quali telecomunicazioni o informatica. Questo per poi farsi trovare immediatamente pronti quando verrà il momento di iscriversi all’università. Ma va bene anche l’indirizzo di un liceo scientifico. La laurea in ingegneria, infatti, bada molto al sodo e non fornisce gli strumenti di base per comprendere tutte queste discipline scientifiche complesse, questo è uno dei pochi campi in cui bisogna arrivare all’università già formati genericamente e ricchi di competenze scientifiche di base.
Anche perché il percorso di laurea in ingegneria elettronica è molto complesso, soprattutto se si sceglie la formula 3+2. Se invece ci si limita al corso triennale, potrebbe essere successivamente richiesto il conseguimento di un master di I livello, per potere padroneggiare tutte le competenze teoriche e pratiche di un ingegnere elettronico. Ovviamente il percorso che viene maggiormente consigliato è quello della laurea specialistica in ingegneria elettronica, magari seguita da un ulteriore master specializzante di II livello. Per esempio, competenze come la conoscenza della sistemistica hardware e software CAD e CAM andrebbero sempre approfondite frequentando corsi appositi. Non di rado, però, chi è interessato a campi di applicazione precisi sceglie altri corsi di laurea, questo vale per esempio nel caso di chi desidera trovare un impiego nel settore delle telecomunicazioni.
Quanto Guadagna un Ingegnere Elettronico
Prima di vedere quanto guadagna un ingegnere elettronico, va fatta una premessa, la sua remunerazione non è alta se confrontata con gli stipendi che vengono elargiti all’estero. Semplicemente perché, ad un livello tecnologico, il nostro Paese non è all’altezza di altre nazioni come gli Stati Uniti d’America o il Regno Unito. Fatta questa doverosa considerazione, lo stipendio di un ingegnere elettronico è comunque interessante, anche per chi inizia. Stando alle medie, si parte da circa 900 euro al mese per chi è alla prima esperienza, fino ad arrivare a 1.200 euro al mese, soprattutto adesso che c’è carenza di offerta. In genere, dopo qualche anno di esperienza si arriva intorno ai 1.800 euro.
Va comunque detto che, a livello di prospettive e di carriera, la remunerazione quasi mai finisce per superare 2.000 euro. Quindi, anche dopo anni di impiego, non si ha la possibilità di fare un ulteriore salto di qualità. Le medie in Italia parlano chiaro, lo stipendio medio per gli ingegneri elettronici con qualche anno di esperienza è di 28.000 euro annui, mentre si ferma a 16.000 euro per i professionisti alle prime esperienze. Non di rado molti ingegneri preferiscono emigrare e tentare la fortuna all’estero, in questo caso la remunerazione media per un ingegnere elettronico con esperienza può superare 3.000 euro mensili.