In questa guida spieghiamo come insegnante tecnico pratico e vediamo cosa fa e quanto guadagna una insegnante tecnico pratico.
Ti illustreremo tutte le caratteristiche di una figura cruciale all’interno delle scuole secondarie e degli istituti tecnici e professionali. Prima di cominciare, è giusto sottolineare che questo particolare docente viene equiparato, secondo la normativa vigente, ai docenti in possesso di laurea. Nonostante in futuro diventerà obbligatoria la laurea anche per gli ITP, ad oggi l’unico titolo richiesto è il diploma di maturità. In ogni caso, se ti interessa questa professione, proseguendo con la lettura di questo articolo potrai capire quali sono tutte le sue sfaccettature.
L’insegnante tecnico pratico, noto anche con l’acronimo ITP, è un docente in possesso di competenze sia da un punto di vista teorico che da un punto pratico. Di conseguenza si parla di una figura che viene impiegata nei laboratori delle scuole secondarie. L’ITP, anche se spesso viene considerato erroneamente un gradino più in basso rispetto ai normali docenti, è una figura determinante in questi istituti. Il motivo sta nel fatto che a lui spetta il compito di insegnare agli alunni il sapere fare, se si parla di istituti professionali e tecnici, le attività apprese in laboratorio risultano essere determinanti per il futuro lavorativo dei ragazzi.
Indice
Cosa Fa un Insegnante Tecnico Pratico
Come detto, si occupa delle attività in laboratorio e non solo, in quanto funziona da vero e proprio ponte di collegamento tra la teoria e la pratica di una materia. Da un lato la sua mansione principale riguarda l’aspetto prettamente pratico dell’insegnamento, dall’altro è suo compito conoscere la teoria per poterla poi trasformare in attività concreta. La sua più grande capacità, dunque, è insegnare come tramutare un concetto teorico in un’azione sul campo. Da sottolineare che l’ITP, essendo un vero e proprio insegnante, gestisce in autonomia le proprie ore nei laboratori. Di contro, è suo compito anche insegnare come docente in compresenza, quindi affiancando un professore di teoria durante le sue ore di lezione. Dunque è il caso di approfondire quali sono i compiti primari di questa figura.
Le mansioni appartenenti ad un insegnante tecnico pratico sono variegate, dato che includono diversi compiti specifici o meno. In primo luogo a questa figura viene richiesta la valutazione di ogni studente al suo ingresso in aula, dunque la comprensione del suo livello di partenza in una data materia. Chiaramente all’ITP viene anche richiesto di partecipare ai consigli di classe, oltre al supporto e alla programmazione dell’attività didattica in accordo con il docente di teoria. Tale programmazione è un passo molto importante, l’insegnante teorico pratico dovrà poi programmare le proprie attività svolte in laboratorio basandosi su quanto stabilito insieme al docente teorico. I due aspetti dovranno infatti procedere di pari passo.
Poi all’ITP spetterà il compito di illustrare agli studenti come si svolgono le procedure pratiche e operative relative alla propria materia di competenza. In secondo luogo, come avviene per ogni professione, anche l’ITP dovrà monitorare i progressi dei propri studenti. Qui è importante che vi sia comunicazione con l’insegnante di teoria, dato che una giusta valutazione dovrà dare il medesimo peso alle competenze pratiche e a quelle teoriche. La sinergia con l’insegnante di teoria sarà necessaria anche in fase di valutazione dell’operato di uno studente. Questo sarà infatti valutato in base agli elementi stabiliti in precedenza fra i due insegnanti della materia.
Infine, va ricordato che l’ITP ha il diritto di esprimere un proprio voto, voto tecnico pratico, anche in compresenza. Infine, la valutazione finale verrà decisa dal consiglio di classe, valutando sia il voto tecnico pratico che quello nella teoria.
Come Diventare Insegnante Tecnico Pratico
Quando si parla di professioni scolastiche, è sempre importante capire quali sono le norme che stabiliscono il profilo di una certa figura. Nel caso dell’insegnante tecnico pratico, è bene fare chiarezza, perché non di rado capita di considerarlo inferiore agli insegnanti in possesso di una laurea. In realtà, in base a quanto stabilito dal DL 1277/48, l’ITP da un punto di vista gerarchico non è inferiore ai docenti che si occupano di teoria. Questo per via del fatto che le caratteristiche professionali delle due figure sono praticamente uguali, entrambe tengono delle lezioni in totale autonomia, ed entrambe sono in possesso di conoscenze e competenze valide per proporre agli studenti un’offerta formativa completa.
Come ti abbiamo anticipato poco sopra, l’unico requisito per poter richiedere l’inserimento nella lista degli ITP è il diploma di maturità. Questo deve comunque essere stato conseguito presso un istituto professionale o tecnico, dato che l’ITP andrà ad insegnare proprio in quel contesto. Bisogna comunque specificare che questi requisiti verranno modificati in futuro, secondo la nuova normativa, i bandi di concorso che si terranno dopo il 2024/2025 renderanno obbligatori la laurea e i 24 crediti formativi universitari.
A questo proposito conviene spiegare come si accede oggi a questa professione. Il primo passo è la partecipazione al concorso, vantando un diploma appartenente alla tabella B. Qui va specificato che esistono diverse classi di concorso ITP, le quali corrispondono alle varie classi del diploma del candidato. Di seguito ti mostreremo alcuni esempi pratici di classi
-Conversazioni in lingua straniera
-Laboratori di fisica
-Laboratori di odontotecnica
-Laboratori di liuteria
-Laboratori industriali e artigianali
-Laboratori scientifici e tecnologici
-Servizi di ricettività negli alberghi
In totale si parla di 32 classi di concorso differenti. Naturalmente ogni bando possiederà anche un certo numero definito di posti disponibili per ITP, e per accedervi si dovranno superare degli esami. Si parla, nella fattispecie, di due prove scritte e di una prova orale finale. Chi vincerà il concorso potrà poi selezionare un istituto tecnico o professionale a scelta tra quelli disponibili nella regione dove è stata mossa la richiesta. L’ITP dovrà in seguito superare un periodo di prova al termine del quale, se le cose saranno andate bene, otterrà l’ingaggio come docente di ruolo.
Gli insegnanti tecnico pratici possono lavorare esclusivamente negli istituti professionali e in quelli tecnici, e solo nei laboratori corrispondenti alla propria classe di concorso. Il contratto dell’ITP prevede un totale di 18 ore a settimana da svolgere in autonomia presso il proprio laboratorio. Questo non toglie che questo professore lavora anche in compresenza o in codocenza, affiancando come detto il docente di teoria.
Quanto Guadagna un Insegnante Tecnico Pratico
Risulta essere facile stabilire la remunerazione degli insegnanti tecnico pratici, dato che questa dipende dagli scatti relativi agli anni di carriera. Ecco un elenco esplicativo
-Da 0 a 8 anni, 19.324 euro annui
-Da 9 a 14 anni, 21.454 euro annui
-Da 15 a 20 anni, 23.332 euro annui
-Da 21 a 27 anni, 25.154 euro annui
-Da 28 a 34 anni, 26.952 euro annui
-Da 35 a salire, 28.291 euro annui
Molto interessante.