In questa guida spieghiamo come diventare location manager e vediamo cosa fa e quanto guadagna un location manager.
In Italia uno dei settori maggiormente in crescita è quello del cinema, e in genere delle produzioni televisive. Sono tantissime le professioni che gravitano intorno a questo universo, considerando la grande richiesta in diversi campi. Il location manager fa anche lui parte di questo ambiente. Si tratta di una professione molto ricercata, data la sua importanza da un punto di vista logistico. Senza il suo supporto, gli studi televisivi e cinematografici faticherebbero non poco nel trovare delle location adatte ai propri set.
Il location manager svolge un lavoro in apparenza molto facile da comprendere. Si tratta, come dice il suo stesso nome, della figura incaricata di reperire una location per girare film o serie televisive. In pratica, la scelta dei set più adatti passa sempre dal supporto del location manager. Nel corso degli anni, comunque, questa figura è andata incontro a non pochi cambiamenti. All’inizio, il location manager era un vero e proprio dipendente degli studi cinematografici e di quelli televisivi. Oggi la sua figura è cambiata parecchio, visto che opera sempre più spesso come libero professionista. Questo cambio di prospettive ha modificato radicalmente il modo di operare. Se prima agiva per conto di uno studio specifico, oggi agisce per conto proprio, nel senso che mantiene un proprio network di contatti, mettendolo a disposizione del cliente.
Agli studi televisivi conviene esternalizzare questo lavoro, considerando che si tratta di un compito che richiede conoscenze e competenze molto particolari. Questo perché il location manager si occupa anche di tutti gli aspetti logistici legati a questa missione, che scopriremo più avanti. Per farti un esempio, al location manager si richiede di ottenere tutti i permessi pubblici o privati necessari per ottenere l’autorizzazione a girare. Inoltre questo lavoratore funziona da ponte di contatto tra lo studio e la comunità. Nata negli anni 30, questa figura è andata espandendosi nei decenni, è stato un processo di crescita del tutto naturale. Se prima i set contavano molto poco, oggi rappresentano un elemento fondante per la narrazione cinematografica e pubblicitaria. Tra le altre cose, oggi il location manager è anche responsabile dell’integrità dei luoghi utilizzati per svolgere le riprese.
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Cosa Fa il Location Manager
L’attività del location manager può essere riassunta in sei fasi, durante ognuna di esse questo professionista diviene responsabile di una serie di aspetti molto importanti. Questi andranno infatti ad impattare non poco sulla produzione di un film, una pubblicità, un video musicale e via discorrendo.
Occorre comunque procedere con ordine. La prima fase del suo lavoro è ovviamente la definizione della location più adatta per quella specifica produzione. Durante questo passaggio, il location manager ascolta le richieste dello studio e verifica la presenza di location adatte all’interno del proprio archivio. Risulta essere una fase nota come pre preparazione, che implica diverse discussioni e approfondimenti con lo sceneggiatore, il produttore e il regista. Questi tre professionisti, infatti, lavorano sempre a strettissimo contatto con il location manager. Sono loro che danno a questo professionista tutte le informazioni necessarie per reperire una location adeguata alle richieste.
La seconda fase è quella della ricerca. Nel caso in cui l’archivio non dovesse bastare, questo professionista si attiva in una vera e propria attività di scouting. Comincia dunque a ricercare sul territorio le zone e le location che potrebbero interessare lo studio. Procede ad una loro prima valutazione, sia in termini ambientalistici che stilistici e storici. Risulta essere necessario che tutto possa collimare con le richieste dello studio, e chiaramente con le linee guida del contenuto televisivo. Nel caso dei grandi location manager, di solito la fase di scouting viene assegnata ai propri collaboratori. Il lavoro del location manager, comunque, è solo all’inizio. Una volta reperita una potenziale location idonea al volere dello studio, il professionista si attiva per concretizzare la proposta. In sintesi, si reca sul posto per effettuare un sopralluogo, terza fase. Qui, poi, prende contatto con le amministrazioni pubbliche e con gli eventuali proprietari, nel caso di location private. Inoltre classifica le zone prendendo nota dei diversi set.
La quarta fase è quella preparativa, una volta discussi i termini con le amministrazioni, i comuni e i proprietari, si giunge alla stesura dei contratti. In questa fase vengono anche ottenuti tutti i permessi necessari, come per esempio quelli della polizia o dei beni culturali. Inoltre vengono risolte tutte le problematiche relative alla logistica, dalle strumentazioni tecniche ai posteggi per la troupe. La quinta e la sesta fase sono quelle di ripresa e di ripristino. Durante le riprese il location manager si cura di gestire al meglio la location affidatagli, cercando anche di convivere pacificamente con gli abitanti del luogo. Infine, durante il ripristino, il professionista si assicura di lasciare la location così come l’aveva trovata. In caso di danni o altro, è suo dovere comunicarli allo studio televisivo, il quale provvederà ai risarcimenti e alle riparazioni.
Come Diventare Location Manager
Si comincia da una premessa, non esistono università che preparano i futuri location manager, albi professionali, requisiti o altro. Di contro, trattandosi di una professione molto complessa, è comunque indispensabile seguire un corso specifico. In Italia sono presenti diverse accademie che organizzano dei master professionali per location manager. Non si tratta, comunque, dell’unica strada da seguire. Alcuni location manager sono diventati tali facendo la gavetta all’interno degli studi cinematografici, approfittando degli stage di formazione. In certi casi, è possibile seguire un location manager e apprendere da lui tutti i rudimenti del mestiere.
I corsi specifici, comunque, rappresentano la via più semplice per abbracciare questa professione. Tra quelli meritevoli di menzione troviamo i corsi organizzati dall’ENOF e dall’FSE. Sono entrambi gratuiti, in quanto tenuti e finanziati dagli enti regionali. Prima di procedere, è possibile individuare anche un corso di laurea che può dotare il futuro location manager di tutte le competenze necessarie. Si tratta, nello specifico, del corso in gestione e progettazione degli eventi dell’Università di Firenze. Da ciò si evince che le strade per diventare location manager sono diverse. In ogni cso, l’esperienza sul campo risulta essere sempre l’elemento più importante di tutti.
Quanto Guadagna un Location Manager
La maggioranza dei location manager lavora come libero professionista, dunque è davvero difficile stimare uno stipendio medio di questa professione. Il pagamento può infatti variare in base a diversi fattori, quindi in base ad ogni specifico contratto. Risulta essere normale che all’inizio il location manager guadagni poco, soprattutto durante un eventuale apprendistato. C’è anche da dire che molti cominciano facendo gli scout per i location manager più affermati. Le tariffe variano ovviamente in base all’esperienza, alla fama, ai contatti del proprio network e al budget previsto dalla produzione. Per fare un esempio, le remunerazioni migliori provengono dagli studi televisivi che si occupano di fiction o lungometraggi dall’alto sharing.
In ogni caso, è possibile dare qualche indicazione sul guadagno medio di un location manager affermato. Si tratta comunque di dati da prendere con cautela, visto che in Italia non si trovano informazioni o fonti ufficiali di riferimento. Nel caso dei professionisti affermati, si può arrivare ad uno stipendio annuo pari a circa 40.000 euro. Risulta essere anche possibile trovare dei location manager che guadagnano da 50.000 a 60.000 euro.