In questa guida spieghiamo come diventare magistrato ordinario in tirocinio e vediamo cosa fa e quanto guadagna un magistrato ordinario in tirocinio.
Risulta essere una figura molto importante, all’inizio della carriera da magistrato. Viene detto in tirocinio proprio perché, avendo appena superato il concorso pubblico, prima di accedere alla carica deve appunto sostenere un periodo obbligatorio di praticantato. Per questo motivo, si tratta di una figura che non tutti conoscono e che richiede un doveroso approfondimento. Prima di proseguire, però, è importante sottolineare che la suddetta figura è nota anche come uditore giudiziario.
Se hai letto la nostra guida su come diventare magistrato, sai già che chi aspira a questa carica deve prima superare un esame molto complesso. Ecco che, una volta riuscito nell’obiettivo, il futuro magistrato deve ancora lavorare sodo. Nella fattispecie, deve superare un periodo di tirocinio reso obbligatorio da un decreto emesso nel 1998 dal Presidente della Repubblica. Il magistrato ordinario in tirocinio, quindi, è una figura che si ritrova all’ultimo passo necessario prima di essere ammesso ufficialmente al proprio ruolo. Per questa ragione si tratta di un passaggio molto delicato, il tirocinio presso un magistrato già di ruolo, difatti, è un momento fatto di pratica sul campo e di acquisizione delle prime esperienze dirette.
Volendo dare una definizione più precisa, per magistrato ordinario in tirocinio si intende quella figura che, dopo avere superato il concorso, viene assegnata ad un magistrato ordinario. Questo si occuperà di formare in ultima istanza il tirocinante, prima che egli possa materialmente effettuare l’iscrizione al ruolo che gli compete. Si tratta dunque di un passo che vede il candidato ancora a metà tra lo studio e la professione vera e propria. In quanto tale, il magistrato in tirocinio percepisce un regolare stipendio, ma è comunque soggetto ad un periodo di formazione. Durante questo periodo, il magistrato suo mentore gli insegnerà diversi aspetti del mestiere, da quelli deontologici fino ad arrivare a quelli teorici e pratici.
Indice
Cosa Fa il Magistrato Ordinario in Tirocinio
Spiegare i compiti di un magistrato in tirocinio equivale ad illustrare in cosa consiste il tirocinio ordinario. In pratica, il tirocinante viene assegnato ad un ufficio della città dove si trova la Corte d’Appello del distretto di appartenenza. Per legge, questo periodo da tirocinante non può avere una durata inferiore ai 18 mesi, 6 mesi dei quali devono essere trascorsi per obbligo presso la Scuola superiore della magistratura. Durante questi sei mesi, l’uditore giudiziario dovrà sottostare alla supervisione e alla tutela del magistrato ordinario che gli è stato affiancato. Allo scadere di questo periodo, quanto svolto durante il tirocinio viene sottoposto a valutazione. La consegna dell’idoneità sarà a giudizio insindacabile di una commissione composta dal consiglio superiore dei magistrati e dalla corte d’appello. Se si ottiene questa idoneità, si potrà procedere in direzione di un ulteriore periodo di praticantato, stavolta della durata di cinque mesi. Al termine di questo periodo, sarà possibile iscriversi al ruolo ordinario di magistrato.
Naturalmente è possibile spiegare tante altre sfaccettature di questo momento così importante per il futuro magistrato. Durante il tirocinio ordinario, infatti, il candidato parteciperà a tutte le controversie e le attività di tipo giudiziario dell’ufficio, sotto la tutela dell’affidatario. Si tratta di un periodo molto stressante e intenso, perché il tirocinio viene espletato in modo tale da rendere partecipe l’uditore in tutti i vari campi della professione. Si parte dunque da compiti come le indagini giudiziarie, fino ad arrivare alla partecipazione alle attività tenute dalle camere di consiglio. Non a caso, i diversi mesi di tirocinio vengono spalmati presso più uffici. Nello specifico, due vengono impiegati presso il tribunale penale, due presso la procura della repubblica e altri due presso il tribunale civile.
Il secondo passo del percorso è il tirocinio mirato, ovvero altri sei mesi da svolgere presso un altro ufficio specifico. Al termine del tirocinio mirato, dopo avere dunque passato 12 mesi di praticantato, si sommano gli ultimi sei. Questi andranno svolti presso la già citata Scuola superiore della magistratura, arrivando ad un totale di 18 mesi. C’è però da sottolineare che questa parte può essere svolta anche in modo non continuativo. L’importante, però, è che si arrivi ad un totale di sei mesi. Di solito questi sei mesi vengono incastrati durante il tirocinio ordinario e quello mirato, dato che 4 mesi vengono svolti durante il primo e due durante il secondo.
Come detto poco più sopra, un uditore in tirocinio affronta tutti gli aspetti teorici e pratici della sua futura professione, durante questi lunghi mesi. Ciò avviene avvalendosi della supervisione di diverse figure, come i magistrati collaboratori, i magistrati affidatari e i tutori. Queste figure, a loro volta, devono rispondere al consiglio giudiziario, un organo che si occupa anche di preparare i giudizi e le valutazioni sui magistrati ordinari in tirocinio. Il ruolo di queste figure è importantissimo, in quanto mettono alla prova le competenze del tirocinante e lo valutano in base ai suoi comportamenti. Durante queste fasi concitate vengono rilevate le eventuali mancanze o criticità, che saranno poi determinanti al fine della valutazione finale.
Se un uditore giudiziario ottiene una valutazione negativa dal consiglio, al termine del periodo di tirocinio, viene di fatto rimandato e ottiene la possibilità di svolgere nuovamente questo periodo di praticantato, ridotto però a 12 mesi. In questi mesi i magistrati affidatari e i tutori cercheranno di approfondire gli aspetti relativi alle carenze dell’uditore, così da porvi rimedio. A prima vista l’intero percorso può sembrare molto complicato. Lo è realmente, e lo scopo del periodo di tirocinio è proprio quello di mettere sotto pressione il candidato, per fargli capire come funziona nella pratica il mondo che desidera approcciare. Anche il sottolineare le debolezze fa parte di questo percorso di crescita professionale, così come l’apprendimento dell’umiltà.
Tra gli elementi che concorrono al giudizio finale della commissione troviamo la laboriosità e l’impegno durante i mesi da tirocinante, insieme alle competenze tecniche di ruolo. Anche la preparazione culturale rappresenta un elemento molto rilevante, così come il dimostrare di possedere un giudizio oggettivo, equilibrato e soprattutto corretto.
Quanto Guadagna un Magistrato Ordinario in Tirocinio
Un magistrato ordinario in tirocinio percepisce come detto una remunerazione, come risulta essere ovvio che sia, inferiore allo stipendio di un magistrato ordinario di ruolo. Detto questo, la remunerazione è comunque di ottimo livello, considerando il fatto che si va da 2.200 euro a 2.400 euro al mese. Risulta essere una cifra comunque teorica, perché include una serie di indennità che possono cambiare da caso a caso, come ad esempio accade per gli uditori fuori sede. Tra queste indennità troviamo quella giudiziaria, corrispondente a circa 700 euro lordi, insieme all’indennità di assegnazione e di prima sistemazione. Comunque sia, parliamo di un trattamento economico molto importante, di poco inferiore al primo gradino di stipendio di un magistrato di ruolo.