In questa guida spieghiamo come diventare mediatore linguistico e culturale e vediamo cosa fa e quanto guadagna un mediatore linguistico e culturale.
Lo faremo perché si tratta di una delle professioni al momento più gettonate. Senza poi considerare che la figura del mediatore, oggi, risulta avere un peso sociale fondamentale. Questo perché nei tempi moderni l’Italia è diventata oggetto di moltissimi flussi migratori dai paesi in difficoltà economica e civile. Di riflesso, una professione come quella del mediatore linguistico e culturale assume un ruolo decisivo. Dato che si parla di un tema piuttosto complesso, è meglio approfondire tutte le caratteristiche di questo professionista.
Risulta essere davvero facile intuire di cosa si occupa un mediatore linguistico culturale. Basta infatti partire dal nome di questo professionista, per intuire chi è e cosa fa. Andiamo comunque con ordine. Il mediatore è una figura che, appunto, media, questo significa che si pone come ponte di comunicazione tra due realtà che altrimenti faticherebbero a capirsi e a farsi capire. Al termine mediatore basta poi aggiungere il resto, dunque linguistico e culturale. Di conseguenza, questo professionista si occupa di mediare i rapporti tra soggetti provenienti da culture e paesi diversi.
Come ti abbiamo accennato poco sopra, il lavoro di mediatore linguistico culturale va a beneficio degli immigrati stranieri che giungono in Italia. Da un lato, dunque, uno dei due poli viene rappresentato proprio da un immigrato. Oppure da altre persone straniere in difficoltà che giungono in Italia per chiedere aiuto, come ad esempio i rifugiati politici. Il secondo polo che il mediatore linguistico e culturale ha il compito di collegare sono ovviamente le istituzioni e gli enti italiani, i quali si trovano a doversi interfacciare con barriere comunicative e culturali notevoli. In mezzo a questi due soggetti opera il mediatore linguistico culturale. Il suo ruolo come detto è indispensabile ai fini di una pacifica comprensione, comunicazione e convivenza. Il motivo è davvero semplice da spiegare, anche se richiede un doveroso approfondimento.
La mediazione è un momento davvero particolare, oltre che delicato. Spesso le persone pensano che la propria cultura di riferimento sia quella standard. Questo porta gli individui a ritenere le altre culture sbagliate per definizione, in quanto molto diverse dalla nostra. Quando due culture lontane entrano in contatto, di frequente si creano degli attriti dovuti proprio a queste differenze. Quello che per certe persone è giusto o normale, per altre potrebbe rappresentare un insulto o peggio ancora un crimine. Senza volerlo, possono nascere contrasti molto accesi dovuti ad incomprensioni difficilissime da superare. Ecco perché il mediatore linguistico e culturale è così decisivo. Risulta essere una sorta di traduttore che agisce per favorire l’intesa tra persone di culture diverse. Il suo compito è creare un ponte di collegamento fra gli immigrati e le istituzioni italiane, permettendo a entrambi di capirsi.
Indice
Cosa Fa il Mediatore Linguistico e Culturale
Ti abbiamo già spiegato, in modo piuttosto sommario, quale risulta essere lo scopo del mediatore linguistico e culturale. Eppure, come potrai facilmente immaginare da solo, lo sviluppo di questa professione è decisamente più complesso delle semplici apparenze. Anche qui, conviene procedere con ordine. Per iniziare, sappiamo che il mediatore agisce da ponte di collegamento fra due realtà che non si capiscono fra loro. Questo significa che il mediatore deve possedere una caratteristica fondamentale, la conoscenza di quella cultura specifica. In sintesi, un mediatore dovrebbe ad esempio essere specializzato in istituzioni, in cultura e in lingua araba. Senza questi elementi, non sarebbe lui stesso in grado di comprendere le persone giunte in Italia dall’Oriente. Lo stesso dicasi per i mediatori chiamati in causa quando si tratta di accogliere gli immigrati provenienti dall’Africa. Risulta essere un gioco ad incastro, bisogna trovare una figura che conosca bene quella cultura e quella lingua.
Le responsabilità del mediatore linguistico e culturale sono diverse. In primo luogo il suo obiettivo è quello di favorire l’inserimento dell’immigrato nel tessuto della nostra società. Questo inserimento riguarda il lavoro, l’istruzione e la giustizia. Questo implica anche una profonda conoscenza del sistema legislativo italiano, che andrà illustrato e spiegato alle persone straniere che approdano in Italia. Ovviamente un buon mediatore dovrebbe conoscere alla perfezione anche i servizi offerti sul territorio. Soprattutto quelli messi a disposizione dei migranti, nati proprio per favorire il loro inserimento e per ammorbidire l’impatto con questa nuova realtà.
L’intervento del mediatore linguistico culturale può essere richiesto in diversi ambiti. Naturalmente uno dei suoi compiti principali è l’accoglienzam un momento spesso drammatico, viste le condizioni in cui giungono gli immigrati in Italia. Qui il mediatore si occupa di instaurare da subito un ponte di comprensione con le istituzioni e le forze dell’ordine. Il suo aiuto può essere poi richiesto dalle strutture ospedaliere, dai centri di accoglienza, dagli istituti scolastici, dai tribunali e persino dalle aziende. Dal punto di vista umano, il mediatore ascolta i problemi e le esigenze del migrante, poi le espone a chi di dovere, e spiega al migrante stesso come comportarsi nel rispetto delle leggi. Ovviamente le persone vengono anche istruite su come accedere agli uffici di collocamento e su come redigere un curriculum. La burocrazia rappresenta infatti un altro elemento molto complesso per loro. Qui si inseriscono anche le informazioni per ottenere il permesso di soggiorno, e per iscriversi a scuola. Infine, il mediatore fa sempre da tramite, dialoga con medici e infermieri, con gli insegnanti, con i funzionari pubblici e via discorrendo.
Come Diventare Mediatore Linguistico e Culturale
Per diventare mediatore, bisogna seguire un percorso didattico piuttosto definito. Il modo migliore per abbracciare questa professione è l’ottenimento di una laurea in mediazione linguistica e culturale. In alternativa è possibile seguire dei corsi di formazione appositi. Questi ultimi dovrebbero comunque essere sempre certificati e riconosciuti dallo Stato. Anche nel caso dei corsi indetti da enti privati, essi dovrebbero possedere l’abilitazione concessa dal Miur. Di contro va detto che la figura del mediatore, ancora oggi, non viene inserita in un quadro specifico. Questo significa che anche lauree come psicologia o scienze sociali, se opportunamente integrate, possono risultare molto utili.
Quanta Guadagna un Mediatore Linguistico e Culturale
Quella del mediatore interculturale è una professione ancora oggi legata, spesso, ad una situazione di precariato. Purtroppo non è possibile stabilire a priori una media di remunerazione. Anche perché questa dipende sempre dal tipo di collaborazione e dall’ente che la richiede. Questa figura potrebbe infatti lavorare sia come dipendente che come libero professionista. Va comunque detto che, di solito, un mediatore linguistico e culturale percepisce circa 15 euro all’ora. In certi casi può anche arrivare a 30 euro orari, mentre in altri la remunerazione si ferma intorno a 10 euro.
Inoltre, le remunerazioni migliori vengono rese accessibili soprattutto a chi ha grande esperienza, per esempio, chi ha vissuto in un certo paese spesso viene preferito a chi non possiede esperienza diretta con una certa cultura. Per quanto concerne i contratti, tutto dipende dal datore di lavoro. Di solito le ONG consentono di accedere a stipendi fissi tramite collaborazioni a tempo determinato o indeterminato. Chi lavora presso gli enti pubblici, invece, spesso viene sottoposto a contratti a progetto.