In questa guida spieghiamo come diventare paleontologo e vediamo cosa fa e quanto guadagna un paleontologo.
Inoltre chiariremo la differenza tra paleontologia e archeologia, visto che spesso le due cose vengono confuse. Se sei un grande appassionato di animali e di storia, questa è la professione che fa per te. Inoltre, quello del paleontologo è un mestiere che non passerà mai di moda. Anche oggi, nonostante i grandi progressi in ambito tecnologico, molto del passato relativo al pianeta resta avvolto dal mistero. In pratica, c’è ancora molto da scoprire. Vediamo dunque di analizzare questa figura nel dettaglio.
Il paleontologo è uno studioso che si occupa della ricostruzione dell’esistenza passata sulla Terra. Questo avviene attraverso l’analisi dei fossili, dunque si parla dei resti animali e vegetali. Si tratta di una scienza naturale che affonda le sue radici nel XVII secolo. Fu lo studioso Niccolò Stenone il naturalista che, per primo, anticipò gli studi sull’origine dei fossili. Tra le altre cose, Stenone viene oggi considerato anche il fondatore della geologia moderna. Il paleontologo, dunque, rappresenta una figura ibrida che si colloca a metà tra la geologia e la biologia. Risulta essere una precisazione importante, visto che spesso questa figura si incrocia con altri studi di settore.
Per esempio, il paleontologo come detto studia le origini e la natura dei fossili di animali e di piante del passato. Lo fa in chiave geologica e stratigrafica, perché ogni analisi viene comparata con il periodo durante il quale l’animale o pianta è esistito. Il ruolo di questo professionista è molto importante perché, proprio come accade in un puzzle, è l’unico a potere collocare certi tasselli. La sua missione, dunque, è partecipare alla creazione di una panoramica completadella storia del nostro pianeta. Questo perché l’analisi dei fossili permette di comprendere il passato inorganico e organico del pianeta stesso.
Come anticipato nell’introduzione, spesso si tende a confondere la figura del paleontologo con quella dell’archeologo. Questa confusione deriva anche dal fatto che, oggi, i confini tra queste professioni appaiono sempre più sfumati. Va comunque detto che esiste un forte elemento distintivo che separa i due lavori. Il paleontologo si occupa dell’analisi e dello studio di resti animali e vegetali. L’archeologo, invece, si occupa dello studio dei resti umani. Per quanto concerne le indagini sui resti umani più antichi, invece, si fa riferimento ad una terza scienza, la paleoantropologia.
Oggi la situazione vede la presenza di confini molto sottili tra queste professioni. Questo perché i professionisti collaborano spesso tra loro, condividendo metodi di ricerca e attrezzature tecnologiche. L’approccio multidisciplinare, dunque, ha invaso anche la paleontologia e le altre scienze appena citate. Questo non significaa, comunque, che il paleontologo abbia perso la sua identità, semplicemente il mestiere dello studio dei fossili di animali e piante è andato evolvendosi negli anni recenti. Al momento, per esempio, il paleontologo usa tecniche appartenenti alla biologia, alle scienze matematiche e a quelle ingegneristiche.
Il motivo di questa evoluzione è molto semplice. Se in passato il paleontologo si limitava ad un’analisi statica dei campioni e dei fossili rinvenuti, oggi è anche in grado di condurre esperimenti e di effettuare simulazioni. Ciò ha portato anche alla nascita di diverse sottodiscipline. Tra queste troviamo, per esempio, la paleontologia degli invertebrati e dei vertebrati. Anche la paleontologia delle piante rientra in questo elenco, insieme alla palinologia, cioè l’analisi dei micro fossili. Infine, devono essere anche citate la paleoecologia e la tafonomia.
Indice
Cosa Fa il Paleontologo
Abbiamo già ampiamente compreso che il paleontologo si occupa dello studio dei fossili animali e vegetali. Questo studio, però, comprende diverse forme di analisi. Per iniziare troviamo la datazione di questi, cosa che aiuta anche a definire l’età delle formazioni geologiche corrispondenti. Per capire cosa fa un paleontologo, è possibile fare riferimento alla definizione data da Laporte. Nella fattispecie, questa figura analizza i fossili per scoprire l’identità, l’evoluzione degli animali e delle piante, e il rapporto con il loro ambiente. In sintesi, la paleontologia studia l’evoluzione di un essere animale o vegetale fino alla sua trasformazione in fossile.
Questo significa che in questa scienza si trova una forte tendenza alla catalogazione delle specie del passato, paleontologia tassonomica. Inoltre questa viene anche caratterizzata dallo studio delle variazioni che hanno colpito una specie nel corso del tempo. Il lavoro del paleontologo si suddivide in tre parti. In primo luogo studia un certo fossile o fenomeno inquadrandolo nel suo contesto storico. L’analisi può avvenire in loco, dove si trova il fossile, oppure prendendo dei campioni già raccolti. In secondo luogo formula una teoria sulla sua variazione, basata su ipotesi di causa effetto. Infine, crea un modello sperimentale per cercare di provare quella teoria.
Sulla base di quanto detto, si capisce anche perché spesso gli studi incrociati con altre discipline portano a scoperte sensazionali. Per esempio, la causa dell’estinzione dei dinosauri venne scoperta quasi per caso, incrociando studi sulla fisica, sulla paleontologia e sulla geologia. A riprova di ciò, basta sottolineare un aspetto sconosciuto ai più, in realtà, nelle università, la paleontologia viene considerata come una branca della geologia, nonostante sia molto diversa. Il motivo di questo è dovuto ai fossili, i quali si trovano appunto all’interno delle rocce.
Come Diventare un Paleontologo
La strada per diventare paleontologo è tutto tranne che un mistero, dato che esistono dei precisi percorsi di formazione da seguire e da completare. Chi vuole fare il paleontologo, infatti, deve iscriversi in facoltà come scienze naturali e la già citata facoltà di geologia. Essendo un lavoro multidisciplinare, però, esistono altre competenze che devono appartenere a questo professionista. Si parla di matematica e di fisica, insieme alla biologia e a nozioni in informatica. Serve anche conoscere lingue come l’inglese, soprattutto per studiare i testi scientifici di riferimento in questo e in altri settori correlati.
Dopo avere conseguito la laurea, spesso si rende necessaria una ulteriore specializzazione in un master in paleontologia. Dopo di ciò, di solito si comincia con un tirocinio presso un ente privato o pubblico. Da sottolineare che spesso il paleontologo lavora come libero professionista, girando il mondo e analizzando i fossili per conto proprio.
Quanto Guadagna un Paleontologo
Purtroppo non esistono dati di riferimento in merito allo stipendio di un paleontologo in Italia. Questo perché in Italia mancano spesso i fondi per finanziare i ricercatori. Non a caso i paleontologi decidono di frequente di andare a lavorare all’estero. Qui, al contrario, è molto semplice fare delle medie in merito alla remunerazione. Stando ai dati ufficiali, un paleontologo guadagna circa 35.000 dollari annui. Si tratta di uno stipendio di base molto elevato. I paleontologi di fama mondiale, con molta esperienza alle spalle, possono anche arrivare a guadagnare più di 130.000 dollari all’anno. Se si fa una media, sempre per quanto riguarda l’estero, si arriva ad una remunerazione pari a 75.000 dollari annui. Tutto dipende anche dai settori di impiego. Al momento, quello che paga di più è il settore del carbone e del petrolio. Si parla addirittura di oltre 150.000 dollari.