In questa guida spieghiamo come diventare personal trainer e vediamo cosa fa e quanto guadagna un personal trainer.
Vista la frenetica quotidianità di questi tempi, continuamente di corsa tra lavoro, famiglia e altro, l’attenzione per il nostro stato fisico deve sempre potere contare su un valido appoggio. Per questo motivo, la figura del personal trainer, in questo momento, è tornata nuovamente alla ribalta collezionando consensi su consensi, e ovviamente tanto lavoro. Risulta essere normale che sia così, oggi più che mai l’appoggio di un professionista del fitness è necessario, soprattutto per chi ha bisogno di programmi mirati per rimettersi in forma dopo un lungo periodo di inattività, e per chi ha la ferma intenzione di raggiungere un obiettivo fisico specifico, come per esempio l’aumento della massa muscolare o la resistenza. In questi casi entra in ballo la figura del personal trainer, che opera sia come dipendente delle palestre, che come freelance che può essere contattato direttamente da un cliente.
Il personal trainer è un professionista con specifiche conoscenze approfondite nel campo dell’allenamento, della fisionomia umana e del recupero dagli infortuni. Ma il personal trainer non può e non deve essere semplicemente un esperto di fitness, questo perché anche le doti umane, l’empatia, la simpatia e la bravura nel comunicare sono fondamentali. Questo è dovuto al fatto che, quando una persona si reca in palestra, non sempre si sente a suo agio insieme agli altri, perché potrebbe per esempio essere timida o vergognarsi, ecco che il personal trainer deve saperla mettere a suo agio, prima ancora che intervenire da un lato prettamente pratico, dunque essere sempre sorridente e cordiale, mai troppo invasivo, con un occhio sempre vigile ma discreto. Premesso che il servizio di accoglienza è un fattore determinante per un allenatore, va poi detto che l’utilità di un personal trainer bravo è ovviamente un’altra.
Indice
Cosa Fa il Personal Trainer
Risulta essere davvero difficile riassumere cosa fa il personal trainer, perché i suoi compiti sono numerosi, e riguardano a 360 gradi la fase di allenamento di un cliente, dal prima al dopo.
Diciamo che, volendo riassumere prima di entrare nel dettaglio, un personal trainer fa una vera e propria intervista al cliente assistito, durante la quale si informa di eventuali traumi passati, di problemi fisici ancora in corso, degli obiettivi che la persona intende raggiungere, della sua motivazione e via discorrendo. In pratica, il personal trainer comincia a delineare un profilo dell’assistito, necessario per programmare un allenamento mirato al conseguimento degli obiettivi e ovviamente personalizzato. Il tutto, però, prevede anche una fase iniziale di test, delle prove fisiche alle quali sottoporre la persona, per comprendere il suo grado di allenamento attuale, per misurare il suo stato di forma, e per valutare problemi che magari non sono stati comunicati durante l’intervista preliminare. Un personal trainer che si rispetti, durante questa seduta preliminare, fa compiere all’assistito alcuni esercizi per valutare la postura, la forza, la resistenza e ovviamente la mobilità articolare, sempre rispettando l’età e lo stato di forma del proprio cliente. I risultati saranno poi registrati su una scheda, che l’allenatore utilizzerà per creare il programma di allenamento.
Il programma di allenamento è dunque la fase centrale del lavoro di un personal trainer. Dopo avere raccolto tutti i dati indispensabili, il professionista ha finalmente tutte le informazioni necessarie per creare una scheda di allenamento per la persona, per misurare l’intensità degli esercizi e per fornire una stima abbastanza precisa dei tempi che occorreranno per raggiungere un determinato risultato. Ovviamente sarà il cliente a decidere con l’allenatore la frequenza delle sedute di allenamento, che in genere hanno la durata di un’ora e sono piuttosto intensive. Poi, toccherà al personal trainer organizzare queste sedute, pianificando gli esercizi da fare compiere al proprio cliente. Le prime sedute sono fondamentali, perché sono quelle che devono creare un rapporto di fiducia fra i due, e portare l’assistito a fidarsi ciecamente del proprio allenatore, è in questo momento che il personal trainer spinge molto sull’incitamento, portando anche al limite il cliente, per fargli capire quanto sia fondamentale imparare a sudare e a faticare per superare ostacoli e limiti imposti dalla pigrizia o dal mancato esercizio. Poi ovviamente l’approccio è sempre diverso, e dipende anche da situazioni particolari, come per esempio nel caso di chi deve recuperare da un infortunio più o meno grave.
Ma il personal trainer ha anche altre responsabilità, si assicura sempre che l’esercizio sia svolto correttamente per evitare posture sbagliate, e che i macchinari siano impostati in modo tale da non procurare danni. Vigila dunque sulla correttezza degli esercizi svolti, ma cerca anche di fare diventare il proprio cliente padrone di questo mondo, lasciandolo libero quando avrà preso confidenza con tutto questo, dunque evitando di stargli addosso continuamente, ma studiandolo sempre per intervenire in caso di necessità. Infine, il personal trainer potrebbe anche consigliare una dieta specifica, anche se quello è sempre compito del nutrizionista, e dopo circa due mesi interviene per misurare i risultati ottenuti dall’assistito e per cambiare tipologia di allenamento in base agli obiettivi.
Come Diventare Personoal Trainer
Il percorso per diventare personal trainer lascia decisamente poco spazio alla fantasia, ed è piuttosto preciso. Nello specifico, per abbracciare questa professione solitamente si consegue una laurea triennale in scienze motorie, seguita dall’iscrizione ad un corso specifico di spessore, come quelli organizzati dall’ACE, dall’ISSA o dall’ACSM. Il corso, poi, può essere frequentato anche da chi ha un diploma ISEF, e da altre categorie come per esempio i bagnini con certificazione, i fisioterapisti e gli istruttori che possono dimostrare una esperienza pregressa in questo settore. Risulta essere comunque il caso di specificare altre informazioni utili, per quanto riguarda il corso di specializzazione per personal trainer, cerca sempre di informarti sulle scuole che erogano questo corso formativo, e nello specifico accertati che siano enti sportivi regolarmente riconosciuti dal CONI, approfittandone anche per studiare e per valutare i programmi delle lezioni.
Infine, va anche detto che il personal trainer, oggi, non smette mai di studiare e di aggiornarsi. Questo significa che un allenatore professionale si informa sempre sulle novità in ambito di fitness, e che grazie all’esperienza sul campo riesce a padroneggiare quelle doti che purtroppo nessuno è in grado di insegnare, doti soprattutto comunicative e psicologiche, perché l’approccio mentale del cliente allo sport è fondamentale per il lavoro del personal trainer, e per il successo degli obiettivi di entrambi.
Quanto Guadagna un Personal Trainer
Non è facile stabilire quanto guadagna un personal trainer, soprattutto perché bisogna fare una distinzione tra i liberi professionisti obbligati ad aprire la Partita IVA, e gli allenatori che invece vengono assunti a contratto dalle palestre o dalle strutture riabilitative, e che possono dunque contare su uno stipendio fisso. Generalmente, nel campo dei liberi professionisti, un personal trainer professionista richiede una tariffa oraria che può andare dai 20 euro fino ad arrivare agli 80 euro, i quali includono ovviamente tutti i servizi che ti abbiamo esposto in questa guida, e non solo la guida effettiva durante la singola ora di training. Il guadagno annuo dipende poi dal numero di clienti e dalla fama del personal trainer.