In questa guida spieghiamo come diventare restauratore e vediamo cosa fa e quanto guadagna un restauratore.
Si parla di uno di quei lavori che non conoscono e non conosceranno mai crisi, intanto perché gli oggetti antichi sono milioni, così come gli appassionati che desiderano curare le proprie collezioni o quei manufatti unici in loro possesso, e poi perché è comunque un mercato molto ricco, che può portare a guadagni davvero elevati per un esperto restauratore di grande caratura. Di conseguenza, è necessario studiare questa figura, così da spiegarti di cosa si occupa e come abbracciarla.
Il restauratore è una figura che possiede due facce, le quali devono sempre trovarsi in un unico professionista e agire in modo simbiotico. In primo luogo chi si occupa di restauro di oggetti più o meno antichi deve possedere un’enorme cultura artistica, o comunque specialistica su un certo settore. In secondo luogo, è necessario che il restauratore sia anche un profondo conoscitore delle tecniche più efficaci per gestire certi materiali e per svolgere il proprio lavoro. In base a questo, in questo professionista si trovano due aspetti, uno profondamente votato alla cultura e l’altro alla scienza. Di riflesso, è inevitabile che un bravo restauratore debba sempre partire da un interesse personale nei confronti dell’arte, e non solo dalla conoscenza e dallo studio tecnico scientifico. Questo perché il suo scopo è donare nuovo splendore ad un oggetto oramai segnato dal tempo, e farlo rispettando la sua storia e l’espressione artistica dell’autore.
Naturalmente il restauratore è una persona che apprezza le grandi sfide, perché non esiste un manuale di istruzioni che spiega come approcciare il restauro di un qualsiasi oggetto. Serve una passione sconfinata e una conoscenza artistica molto radicata, e da qui si mettono in pratica tutte le competenze tecniche apprese con lo studio. Poi, con l’esperienza, un restauratore inizia a collezionare competenze uniche che lo rendono sempre più esperto di un particolare campo.
Indice
Cosa Fa il Restauratore
Volendo analizzare in modo sintetico il lavoro di questo professionista, il restauratore è una figura che si occupa del recupero di un oggetto antico o di una qualsiasi opera d’arte. In realtà questo è un lavoro ricco di passi intermedi, che meritano di essere analizzati uno per uno. In primo luogo il restauratore analizza il manufatto e lo studia inquadrandolo da diversi punti di vista. Questo significa che deve essere in grado di capire un oggetto e di inquadrarlo in un determinato contesto culturale, storico e artistico. Si tratta di un passo fondamentale, in quanto consente al professionista di effettuare un restauro rispettoso delle intenzioni dell’autore, che possa dunque conservare tutta l’essenza di quell’opera. Chiaramente lo studio dovrebbe essere anche di tipo pratico, quindi basato sull’analisi dei materiali, e delle proprietà fisiche e chimiche che appartengono a questi. Una volta studiato il tipo di materiale e le sue caratteristiche, il restauratore è in grado di definire le tecniche corrette per intervenire su quel manufatto.
A questo punto l’esperto può intervenire concretamente e mettere in campo le proprie conoscenze per raggiungere lo scopo richiesto dal cliente. Potrebbe per esempio mettere mano all’opera per reintegrare eventuali parti danneggiate, oppure per pulirla e dunque per riportarla allo splendore di un tempo. Tra i compiti di un restauratore si trovano anche l’applicazione di eventuali materiali di protezione e qualsiasi altra tipologia di intervento finalizzata alla limitazione del processo di degradazione dell’opera. In altri termini, il lavoro di questo professionista consiste in una serie di azioni aventi lo scopo di migliorare la conservazione e l’aspetto di un oggetto. Naturalmente queste fasi devono sempre svolgersi nel pieno rispetto degli aspetti giuridici, e prevedono anche l’obbligo di tenere una completa documentazione dei vari passi di intervento effettuati sul manufatto.
Il restauratore, di riflesso, è una persona dotata di grande manualità e di spirito artistico, perché deve comprendere l’essenza di un’opera per poterla mantenere durante le fasi di restauro. Inoltre va detto che un esperto di questo tipo lavora spesso a braccetto con altre figure, come ad esempio quella dell’archeologo, ma anche con professionisti come i chimici. Prima di procedere oltre, è il caso di sottolineare che i restauratori sono anche studiosi, che sperimentano e che svolgono diverse attività di ricerca.
Come Diventare Restauratore
Il percorso di studio di un restauratore dovrebbe partire da un qualsiasi corso avente a che fare con l’universo dell’arte, come il liceo artistico o gli istituti d’arte. Risulta essere importante perché, come detto, lo spirito di un professionista del restauro parte sempre da una formazione di carattere artistico, storico e creativo. Una volta conseguito il diploma, l’aspirante restauratore può scegliere diverse soluzioni per abbracciare questa professione. Può per esempio iscriversi presso l’accademia delle belle arti, scegliendo l’indirizzo relativo al restauro, o in alternativa approcciare un corso specialistico in questo ambito, sia esso privato, regionale o statale. Nel mentre è sempre consigliabile non limitarsi ai libri e iniziare quanto prima ad attivarsi concretamente, dunque prestando servizio in una bottega e accumulando esperienza sul campo.
Gli apprendistati e i tirocini rappresentano senza ombra di dubbio l’aspetto più rilevante della formazione di un restauratore. Il motivo è piuttosto semplice da comprendere, si può imparare da chi quel mestiere lo svolge già da anni. Poi il restauratore sarà libero di scegliere il proprio destino professionale, perché questo lavoro mette a disposizione diverse opzioni per svolgere la professione. Risulta esseere possibile farsi assumere da un ente pubblico, oppure lavorare nel settore del privato. Ovviamente i restauratori possono anche mettersi in proprio, aprire una bottega e lavorare come liberi professionisti.
Quanto Guadagna un Restauratore
Il discorso in merito alla remunerazione di una figura di questo tipo si fa molto complicato, perché tutto dipende dalla natura del lavoro e dell’impiego. Per fare un esempio, un restauratore che lavora sotto contratto con un ente pubblico di solito guadagna da ventimila a trentamila euro annui. Una cifra di tutto rispetto, ma comunque limitata dal fatto che si parla di uno stipendio da dipendente, dunque legato ai limiti delle casse pubbliche. La situazione può migliorare se si lavora presso aziende private, nonostante non si possa parlare di cifre poi così elevate.
La vera ricchezza di questo mestiere sta nella creazione di una propria bottega e attività da libero professionista, perché qui i guadagni possono anche arrivare fino a ottantamila euro annui. Chiaramente si tratta di una soluzione che prevede degli investimenti iniziali, e una forte ostinazione nel farsi strada in questo mondo. Inoltre, la paga può dipendere in gran parte anche dal valore dell’opera da restaurare e dal tempo che servirà per arrivare al risultato finale. Più un manufatto è prezioso, più sale il rischio di commettere errori e dunque danni irreparabili, quindi è normale che un restauratore esperto prenda molti soldi per interventi di questo tipo.