In questa guida spieghiamo come diventare tecnologo alimentare e vediamo cosa fa e quanto guadagna un tecnologo alimentare.
Ci troviamo in un momento storico in cui è molto alta l’attenzione al settore alimentare e ai prodotti che giungono sulla nostra tavola. Sempre più spesso, il consumatore ricerca degli alimenti che siano di qualità. Ecco perché una delle figure più importanti, in questo momento, è rappresentata dal tecnologo alimentare. Sono sempre più numerose le aziende interessate ai servizi di questa figura. I compiti che appartengono a questo professionista sono davvero tanti, pari alle sue responsabilità. Senza il supporto e l’intervento di questo professionista, risulta impossibile gestire e analizzare la filiera di prodotto. Ecco perché in questo articolo scopriremo
Quella del tecnologo alimentare è una figura non poi così recente. La comparsa di questa professione risale infatti agli anni 70. Nei decenni, però, questa è andata sviluppandosi in modo sempre più professionale, fino a diventare oggi indispensabile. Il tecnologo alimentare è uno specialista che si occupa di analizzare la filiera alimentare di un’azienda, in ogni suo particolare. In sintesi, lavora costantemente sui prodotti per garantire la massima qualità possibile di questi. Non è una professione facile da inquadrare, considerando che affonda le radici in diversi campi. Risulta essere una figura connotata da svariate competenze multidisciplinari. Il tecnologo alimentare, per esempio, si occupa sia di scienza che di tecnologia. Inoltre, i suoi compiti finiscono inevitabilmente per coinvolgere ambiti quali la gestione, il management e lo studio delle leggi di settore.
Il fine ultimo del tecnologo alimentare è prendere per mano il processo produttivo di un alimento, partendo dalla coltivazione fino ad arrivare alla consegna al cliente. In pratica, il suo scopo è garantire la massima qualità possibile al consumatore finale. Risulta essere importante sottolineare anche le regolamentazioni che stabiliscono le competenze del tecnologo alimentare. Dal 2010, infatti, questa figura può contare sulla presenza di un proprio codice ISTAT per le professioni, nello specifico il 23114.
Nell’ultimo decennio, dunque, il tecnologo degli alimenti ha conosciuto uno sviluppo decisamente più professionale. Il suo know how, oggi, deve infatti rispondere a precise competenze in ambito di ricerca. Il suo ruolo è indispensabile, perché permette alle aziende produttrici di creare un prodotto dalla filiera genuina e che sia rispettoso delle regolamentazioni in materia. Prima di vedere di cosa si occupa precisamente questa figura, è importante specificare un ultimo aspetto. Il tecnologo alimentare può operare sia come dipendente che come consulente.
Indice
Cosa Fa il Tecnologo Alimentare
Meglio partire da una visione d’insieme, prima di approfondire ogni aspetto del lavoro del tecnologo alimentare. Questo professionista si occupa in primo luogo di molti elementi riguardanti il prodotto. Nello specifico, si occupa delle ricerche sui nuovi prodotti e della loro ingegnerizzazione, necessaria per concretizzarli. Questo significa che possiede delle competenze scientifiche e agrarie. Interviene sulle materie prime, analizza la composizione chimica e valuta come trasformare questi componenti. La trasformazione degli alimenti è un punto chiave del suo lavoro, così come la valutazione delle tecnologie più adatte per prepararlo alla vendita. Inoltre, il tecnologo alimentare porta avanti diversi esperimenti su nuovi potenziali ingredienti. Se risultano essere idonei, finiscono per partecipare alla trasformazione dell’alimento.
Un altro aspetto importante di questa professione è la fase di conservazione. Risulta essere compito del tecnologo trovare dei sistemi per garantire al prodotto una maggiore durabilità. Questa fase deve ovviamente rispettare le leggi, garantendo la genuinità dell’alimento e la conservazione dei suoi elementi. Non solo prodotto, comunque. Il tecnologo alimentare, infatti, si occupa anche della catena di produzione alimentare dell’azienda. Specificatamente, interviene per migliorarne le varie fasi, e monitora costantemente il suo corretto funzionamento. Durante il processo di lavorazione e di produzione, il tecnologo progetta e dirige queste fasi. Interviene dove viene riscontrato un problema, o corregge in corsa le procedure allineandole alla legislazione competente. Anche il controllo degli stabilimenti produttivi rientra fra le sue competenze.
Lo scopo è prevenire qualsiasi fonte di rischio tossicologico, garantendo la bontà del prodotto finale. In pratica, è lui a rendere possibile la produzione di un alimento rispettoso di standard quali l’HACCP. Volendo, questa figura si occupa anche di analisi dei mercati. Sta a lui individuare quei nuovi trend alimentari ricercati dal pubblico. Infine, c’è un altro aspetto che vale la pena di sottolineare. Il tecnologo alimentare, infatti, è anche responsabile dell’acquisizione delle materie prime dai fornitori. In sintesi, questo professionista deve sempre controllare che i prodotti acquisiti siano in linea con le specifiche richieste dell’azienda.
Come Diventare Tecnologo Alimentare
Per diventare tecnologi alimentari, è necessario conseguire l’iscrizione all’Ordine specifico di questa professione. Questo significa che esistono dei requisiti molto precisi per ottenere l’accesso all’esame di Stato. Tutto parte chiaramente dai titoli di studio. L’esame prevede infatti l’ottenimento di una laurea magistrale in scienze e tecnologie alimentari, LM 70. Alla laurea magistrale di questa classe si accede attraverso il conseguimento di un titolo triennale appartenente alle classi L26 e L1.
Durante il percorso universitario, il futuro tecnologo degli alimenti arricchirà il proprio bagaglio con diverse competenze specifiche. Per esempio chimica, biochimica, fisica, conservazione degli alimenti e catena del freddo, microbiologia, economia e marketing agroalimentare. Una volta conseguita la laurea magistrale, è obbligatorio sostenere un periodo di tirocinio. Superato il tirocinio, il tecnologo deve per forza iscriversi all’esame di Stato, superarlo e ottenere l’iscrizione all’Ordine regionale. Solo in presenza di questi elementi il tecnologo alimentare viene ufficialmente riconosciuto come tale. Senza l’iscrizione all’albo, infatti, questo professionista non ha le certificazioni per lavorare.
Prima di procedere, è comunque necessario specificare che esistono anche altri percorsi di laurea ritenuti idonei per l’accesso all’esame di Stato. Nonostante la facoltà di scienze delle preparazioni alimentari sia la migliore in questo senso, ci sono anche percorsi alternativi. Nello specifico, ai fini di questa professione valgono pure la laurea in chimica e in biologia. Naturalmente, anche la laurea in agraria può diventare una strada percorribile per diventare tecnologo alimentare.
Quanto Guadagna un Tecnologo Alimentare
Per via della sua importanza, quella del tecnologo alimentare risulta essere anche una delle professioni meglio remunerate nel nostro Paese. Lo dicono le medie di settore, secondo le quali lo stipendio di questa figura mediamente arriva a 33200 euro all’anno. Sono cifre molto importanti, considerando anche le medie degli stipendi in Italia. Facendo una comparazione, emerge che il tecnologo degli alimenti guadagna più del doppio rispetto alle medie di tutte le professioni. Risulta essere anche possibile approfondire questo argomento, il tecnologo alimentare, infatti, guadagna circa 17 euro all’ora.
Appaiono ottimi anche i minimi di partenza, per chi si affaccia per la prima volta in questo mercato. Secondo le rilevazioni statistiche basate sugli annunci di lavoro, il tecnologo alimentare guadagna già 23.000 euro al suo primo anno di esperienza. La situazione è molto positiva anche per quanto concerne i picchi. Gli stessi dati, infatti, ci dicono che un tecnologo al massimo della propria carriera può arrivare fino a 46.000 euro annui di stipendio. Tra l’altro, un tecnologo può anche farsi strada in azienda, fino ad occupare una poltrona come quadro dirigenziale. In questo caso, lo stipendio può facilmente superare i 50.000 euro annui. In conclusione, le opportunità economiche per questi professionisti sono davvero elevate.