In questa guida spieghiamo come diventare traduttore e vediamo cosa fa e quanto guadagna un traduttore.
Esistono professioni che non conoscono mai crisi, tra queste troviamo indubbiamente quella del traduttore. Oggi più che mai, per via della globalizzazione, necessitiamo di figure che sappiano come trasferire un testo da un idioma ad un altro, per renderlo comprensibile e per veicolare dei concetti che potrebbero anche non essere comunicati nel modo giusto, se ad occuparsene non è un professionista. Tra le altre cose, è importante che tu sappia che il traduttore interpreta un mondo e lo rende accessibile a chi quel mondo non saprebbe altrimenti interpretarlo, perché una lingua influenza la visione della realtà di una cultura, e spesso due culture agli antipodi hanno enormi difficoltà a capirsi proprio per via della differenza nel vedere il mondo. Grazie al traduttore, culture e popoli molto diversi si avvicinano e rendono possibile la comunicazione.
Il traduttore è un esperto in lingue straniere, che generalmente si occupa della traduzione scritta dei testi da una lingua all’altra. Un traduttore professionale potrebbe essere specializzato in una o più lingue straniere, ma in ogni caso sa sempre trasferire un concetto rispettando il messaggio e gli elementi culturali che appartengono alla fonte originale, il suo non è un lavoro di semplice trascrizione, ma una vera e propria interpretazione dato che, come abbiamo già spiegato, deve anche avere la capacità di prendere un certo tipo di messaggio che in una lingua potrebbe non avere senso, e cercare comunque di tradurlo veicolando il significato voluto dal testo originale. Di fatto, il traduttore è colui che mette in comunicazione due realtà differenti e alle volte molto lontane, e lo fa traducendo testi da una lingua ad un’altra.
Indice
Cosa Fa il Traduttore
All’atto pratico, il traduttore viene ingaggiato per tradurre sempre e solo testi, nel caso delle traduzioni orali, infatti, si parla di interprete. Il traduttore parte dunque da un testo fonte e lo traduce, trasferendo ogni concetto o messaggio appartenente al testo originale. Durante questa operazione, il traduttore deve mettere in campo non solo tutta la sua bravura e le sue conoscenze, ma anche la sua etica, il che significa che deve sempre operare questo passaggio in modo obiettivo, senza aggiungere nulla di suo, limitandosi a rispettare dove possibile il testo originale.
Nonostante questo, però, la figura del traduttore è anche una figura estremamente colta, persino creativa, perché alle volte per trasferire un concetto in una lingua che non lo prevede serve maestria, immaginazione e ovviamente tanta cultura e padronanza della lingua. Basti per esempio pensare ad un traduttore impegnato con la traduzione di un testo cinese in italiano, due culture molto distanti, che spesso condividono il modo di vedere la realtà. Questo presuppone due tipologie di competenze, l’enorme conoscenza della propria lingua madre e anche la profonda conoscenza di una lingua straniera, che deve ovviamente includere la conoscenza della sua cultura, delle sue tradizioni e del suo modo di ragionare.
Ma la questione non finisce con questo, i traduttori, infatti, possono occuparsi di trasposizioni testuali a più livelli. Da un lato abbiamo i traduttori editoriali, che si occupano della traduzione di testi narrativi, come i romanzi, le poesie ed i saggi, e dall’altro i traduttori tecnici, che invece si occupano della trasposizione dei testi scientifici. Nel primo caso serve una buona dose di creatività per cercare di rendere al massimo metafore e concetti, mentre nel secondo caso il traduttore deve padroneggiare un vocabolario di termini tecnici davvero molto complesso, ed essere ovviamente esperto del settore di appartenenza.
Vediamo, a un livello professionale, cosa fa un traduttore. Come prima cosa, quando riceve l’ordine da un cliente, chiarisce con lui l’obiettivo finale della traduzione, rispettando le indicazioni date dal committente. Dopo procede alla raccolta dell’eventuale materiale informativo e alla redazione di un glossario che possa aiutarlo durante la traduzione. Una volta tradotto il testo, stando attento sia alla localizzazione che alla contestualizzazione, effettua una revisione accertandosi che non vi siano errori di traduzione e errori grammaticali o sintattici. Infine, dopo averla consegnata al cliente, è sempre disponibile ad eventuali revisioni.
Come Diventare Traduttore
Partiamo dalla premessa che non esiste ancora un albo professionale per traduttori, nonostante il progetto sia in cantiere in Italia, il traduttore non ha ancora la necessità di richiedere l’iscrizione ad un albo per esercitare la sua professione. Il che significa che il più delle volte basta una laurea di settore, dunque in Lingue Straniere o specificatamente in Traduzione e Interpretazione. Ovviamente il percorso didattico, poi, può essere impreziosito con un master specializzante, anche a seconda della lingua straniera che si decide di approfondire, è qui che solitamente si sceglie se diventare traduttori letterari, traduttori tecnici o traduttori giurati.
Da questo punto di vista, è strettamente necessario un periodo all’estero per poter padroneggiare la lingua straniera e per imparare la cultura del paese di destinazione, in ogni sua sfaccettatura. Infine, una doverosa precisazione sull’informatica, oggi il traduttore non lavora più con i vocabolari cartacei ma con i programmi appositi , detti CAT tool, dunque deve necessariamente avere una buona conoscenza del computer e dei suddetti programmi.
Quanto Guadagna un Traduttore
Il traduttore è una professione prettamente da libero professionista, solo di rado questa figura lavora come dipendente, e questo capita quasi esclusivamente all’interno delle case editrici. In questo caso è impossibile commisurare le remunerazioni, perché le piccole case editrici possono arrivare a pagare stipendi molto bassi, mentre le case editrici di livello nazionale possono arrivare a proporre stipendi molto interessanti. Il discorso sui traduttori liberi professionisti, invece, è diverso, questo professionista lavora da casa su commissione, e generalmente viene pagato 20 euro a cartella nel caso di clienti italiani. Il discorso è invece molto diverso per i clienti stranieri, che sono anche disposti a pagare circa 50 euro a cartella. Il guadagno di un traduttore, dunque, dipende essenzialmente da due fattori, la sua velocità nel concludere un lavoro, ovviamente rispettando i canoni di qualità richiesti dal committente)ì, e la sua capacità di creare un giro di clienti fissi, così da potere massimizzare il proprio tempo a disposizione. Va anche aggiunto che un traduttore cerca spesso di arrotondare i guadagni facendo lezioni private ai giovani studenti.
Infine, va anche detto che oggi i traduttori procacciano i propri clienti direttamente in rete, frequentando i forum di settore ed i marketplace specializzati, qui è possibile trovare diverse commissioni a prezzi più o meno standard, dunque bassi. In alternativa, un traduttore può muoversi alla vecchia maniera, ovvero frequentando gli eventi e le fiere di settore, stringendo contatti e trovando così nuovi clienti per la propria attività, che di solito pagano di più. Oggi, poi, un traduttore che si rispetti deve sempre avere un proprio sito che funga da portfolio dei propri lavori, puntare al posizionamento su Google per avere visibilità e sfruttare al massimo piattaforme come LinkedIn. Essendo un lavoro spesso vissuto da libero professionista, dunque, sono tantissimi i fattori che influiscono sui guadagni mensili.