In questa guida spieghiamo come diventare interprete e vediamo cosa fa e quanto guadagna un interprete.
Risulta essere una delle professioni più importanti e più complesse in un ambito delicato come quello della comunicazione interlingua. Questo perché il professionista si trova nella situazione di dovere agire da vero e proprio mediatore, non limitandosi ad una semplice traduzione a tavolino. Risulta essere qui che sta la maggiore differenza tra un traduttore e una figura di questa tipologia, che al contrario del primo lavora quasi esclusivamente sulla comunicazione orale. Di conseguenza, è importante approfondire questa professione così speciale e capire esattamente di cosa si occupa l’interprete.
L’interprete è un professionista che ha una profonda familiarità con una specifica lingua straniera. Questo significa che non è un semplice conoscitore di questo idioma, dato che deve essere in grado di padroneggiarlo al pari di un madrelingua. Per loro natura, questi professionisti lavorano in tempo reale, nel senso che effettuano una traduzione orale nel momento stesso in cui si svolge la conversazione. Al contrario, il traduttore ha molto più tempo per potersi concentrare sulla specifica traduzione, in quanto lavora su testi scritti e non sulla comunicazione di tipo verbale. A proposito di comunicazione, è anche il caso di dire che l’interprete non può ovviamente limitarsi ad una traduzione parola per parola.
Questo perché deve essere in grado di prendere un discorso da una lingua e di renderlo comprensibile in un’altra. Diciamo che è lo stesso compito che appartiene ad un traduttore, solo reso più complesso dal fatto che avviene sul momento. Tra le altre cose, un’altra differenza che distingue queste due figure è il ritmo e la chiarezza della comunicazione. In altri termini, il risultato della mediazione linguistica da una lingua all’altra deve rispecchiare due regole, deve essere fedele ai concetti espressi dal primo interlocutore, ma deve essere anche immediatamente comprensibile al secondo. Il tutto avviene ad un ritmo davvero concitato, tipico della comunicazione orale, dunque l’interprete deve essere capace di stare dietro al discorso.
Gli elementi esposti finora chiariscono anche un altro discorso, relativo alle competenze di questo professionista. Risulta essere giusto sottolineare che, per diventare interpreti capaci, bisogna apprendere una serie di abilità indispensabili per chi sceglie di lavorare in questo campo. Questo è dato dal fatto che un professionista deve essere in grado di gestire una conversazione, spesso fatta di botta e risposta, e di farlo anche davanti e ad una platea più o meno numerosa. Deve allenarsi mantenere il ritmo della conversazione e deve anche essere in grado di sincronizzarsi con gli interlocutori. Questo significa rispettare non solo il ritmo, ma anche i momenti di pausa di chi parla.
Indice
Cosa Fa l’Interprete
Scendendo ad un livello più specifico, è possibile vedere con esattezza quali sono i compiti di una figura di questo tipo. Le responsabilità dell’interprete sono sostanzialmente quattro, ed è bene trattarle in sezioni separate.
L’interprete traduce. Nulla di nuovo rispetto a quanto detto finora. Il primo compito dell’esperto è tradurre oralmente una conversazione da una lingua all’altra. Questo significa conoscere perfettamente le due lingue in gioco, per potere cogliere le sfumature della prima e renderle usando la seconda. Risulta essere chiaro che si richiede la perfetta padronanza dei registri e dei vocabolari anche tecnici, e questa è una dote in comune con il traduttore professionista. Oltre al vocabolario contano anche capacità come la dialettica.
L’interprete gestisce la comunicazione orale. Come anticipato poco sopra, una delle grandi peculiarità di questo esperto è la gestione della conversazione orale. Si parla dunque di una traduzione elaborata in tempo reale, e non comodamente seduto ad un tavolo. Qui non si parla di una semplice trasposizione linguistica o letteraria, ma di una vera e propria corsa contro il tempo. Tra le altre cose, l’interprete parla sempre in simultanea con l’oratore, il che rende ancora più complesso questo compito. In sintesi, costui ha pochi decimi di secondo per capire un’espressione e per tradurla correttamente, conservandone le sfumature.
L’interprete comunica professionalità. Un interprete deve sempre dimostrare di essere all’altezza del compito che gli viene assegnato. Questo significa che deve essere serio e preciso nello svolgimento del proprio lavoro, e che deve anche farsi trovare pronto in ogni situazione possibile.
L’interprete collabora con gli altri. Le traduzioni di tipo simultaneo richiedono una particolare empatia non solo con chi parla, ma anche con gli altri interpreti. Risulta essere un gioco di tempi e di messaggi che deve trovare un suo perfetto incastro. Inoltre, un interprete deve sempre scambiare le proprie conoscenze ed esperienze con i colleghi, perché solo così potrà davvero crescere.
Come Diventare Interprete
La carriera del futuro interprete parte dal liceo, perché è sempre preferibile scegliere da subito un indirizzo linguistico. Solo in questo modo si potrà prendere confidenza con una certa lingua, iniziando da giovanissimi. Una volta conseguito il diploma, il percorso di studio prosegue all’università iscrivendosi a corsi come mediazione culturale, traduzione o interpretazione. Al termine del corso di laurea triennale, arriva il momento di scegliere il proprio indirizzo specialistico preferito. Per farti un esempio, certe università consentono di iscriversi a specializzazioni come l’interpretazione per conferenze. Da aggiungere che, come avviene anche per il traduttore, qui l’esperienza sul campo e la pratica giocano un ruolo indispensabile. Di riflesso, il termine degli studi universitari rappresenta solo l’inizio del percorso di apprendimento di questo esperto in interpretazione. Specialmente se si parla di svolgere questo mestiere ad un livello realmente avanzato.
Inutile sottolineare che qualsiasi esperienza all’estero non può che arricchire il bagaglio di competenze degli interpreti. Basti pensare ad un semestre vissuto da studente Erasmus, fino ad arrivare ad opportunità più importanti come gli stage all’estero. Anche una semplice vacanza diventa un modo per approfondire ulteriormente una data lingua. Infine, è il caso di sottolineare che esistono tantissimi istituti privati che erogano corsi di formazione per interpreti, ma che bisogna fare sempre attenzione. Non è infatti detto che quel corso sia in grado di rivelarsi davvero professionale per chi aspira a questo lavoro.
Quanto Guadagna un Interprete
Si inizia specificando che un esperto in interpretazione linguistica può operare come libero professionista o farsi assumere da un’agenzia che si occupa esattamente di questo ambito o da un’azienda. Naturalmente, in base alla strada scelta, cambiano anche i livelli relativi alla remunerazione e il modo in cui questa viene calcolata. Un dipendente avrà infatti un contratto con un certo fisso mensile, mentre il libero professionista dovrà operare stabilendo un tariffario. Come spesso accade, il libero professionista può arrivare a guadagnare cifre di molto superiori al dipendente, ma lavorando di più e facendosi un nome. In genere, un bravo interprete libero professionista percepisce dai 200 ai 400 euro per ogni giornata lavorativa, mentre un dipendente difficilmente supera 1500 euro al mese. Anche qui, però, potrebbero esserci delle profonde differenze in base alla bravura e all’esperienza.